L’attaccante classe ’89, nella stagione 2003-04, ha girato lo spot per la famosa raccolta di figurine: «Lo conservo come un ricordo bellissimo». Adesso pensa anche a realizzare i sogni personali e sposare la sua Miriana: «Stiamo progettando il matrimonio»
Dallo spot per le figurine Panini al calcio giocato «Anche oggi basta un pallone per essere felice»
Il calcio lo ha sempre amato e quello con il pallone è sempre stato un rapporto speciale. Fin da bambino. Piero Concialdi, attaccante palermitano classe ’89, con la palla tra i piedi ci è cresciuto e ha sempre sognato di arrivare in alto. «Ero un bambino – spiega l’attaccante a MeridioNews – quando ho cominciato. Giocavo nel Ribolla, la scuola calcio di Totò Schillaci. Poi ho avuto l’opportunità di giocare al Licata, dove ho fatto un anno di serie D e due di Eccellenza». Prima di indossare la maglia gialloblu, però, l’opportunità gliela offrì la Panini, rendendolo protagonista dello spot per le figurine nella stagione 2003/04: «Quando ero nei Giovanissimi della scuola calcio, ho fatto questa pubblicità».
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Per essere scelto, dovette vincere una una folta concorrenza. «C’è stata una selezione. Hanno partecipato circa mille ragazzi da tutta Italia, ma alla fine hanno scelto me. Sono venuti a Palermo nella scuola calcio, mi hanno visto palleggiare, ho fatto il provino a Palermo e poi ho girato lo spot a Genova». Un ricordo che il classe ’89 custodisce molto gelosamente. «Ero un ragazzino, ancora sognavo a occhi aperti. Adesso però le cose sono cambiate». In ogni caso ancora oggi basta un pallone tra i piedi, infatti, all’attaccante per sentirsi al settimo cielo. «Quando ero piccolo mi interessava soltanto giocare. Non pensavo troppo al futuro, ma a godermi il momento. Per certi versi anche adesso è così».
La carriera di Concialdi è iniziata poco: «Dopo aver giocato col Licata ho vestito le maglie di Akragas, Comprensorio Montalto e Sancataldese». In realtà le esperienze sono tante altre, con il calciatore che ha anche giocato con Leonfortese, Atletico Campofranco, Ribera, Atletico Catania, Adrano, Palazzolo, Acireale, Corigliano e, lo scorso anno, Mazara. Quest’anno ha sposato il progetto del Sant’Agata, squadra che punta a un campionato di vertice nel girone B di Eccellenza. E questa è la conferma che qualcosa lo tiene particolarmente legato alla Sicilia: «Sono fidanzato e sto progettando con la mia ragazza il matrimonio. È per questo che preferisco rimanere non lontano da casa. La scelta di Sant’Agata penso sia stata quella più giusta, l’ambiente è bello e la società è forte e seria. Inoltre abbiamo un’ottima squadra e ci sono tutti i presupposti per fare bene».
Cocnialdi recentemente si è cimentato anche con un altro mestiere dopo la fine del campionato. «L’anno scorso per due mesi sono andato a lavorare con mio suocero che ha una ditta che costruisce pavimenti in pvc, ma realizzano anche controsoffitti e cartongessi. Come dicevo, quando si progetta un matrimonio – conclude – si cerca sempre di darsi da fare».