Tra qualche ora, da bolognetta - alle 11, in punto - parte la la marcia della 'rivoluzione gentile'. Un gruppo di persone della società civile si sono date appuntamento per attraversare - con mezzi non meccanici - tutta la dorsale tirrenica per giungere a roma tra 45 giorni.
Dalla Sicilia al via la ‘Rivoluzione gentile’
Tra qualche ora, da Bolognetta – alle 11, in punto – parte la la marcia della ‘Rivoluzione gentile’. Un gruppo di persone della società civile si sono date appuntamento per attraversare – con mezzi non meccanici – tutta la dorsale tirrenica per giungere a Roma tra 45 giorni.
Di questa particolare carovana composta da cavalli, muli, asini, calessi fanno parte persone che hanno scelto di manifestare in modo pacifico – e insolito – il disagio verso una società che dicono di voler cambiare. Sognatori? Forse. Ma anche uomini e donne di buona volontà che credono nei grandi valori della vita.
La carovana protagonista di questa ‘Rivoluzione gentile’ è autorizzate dalla Digos. Una marcia pacifica, insomma. Uno degli ideatori di questa manifestazione è Onofrio Carrubba Toscano. Assieme a lui tante persone che la pensano come lui.
Una riproposizione di On the Road, romanzo autobiografico dato alle stampe nei primi anni ’50 del secolo scorso dallo scrittore statunitense Jack Kerouac? “Dove andiamo?”, era la domanda che echeggiava nel romanzo che, negli anni ’60, divenne una sorta di manifestato Beat generation. “Non lo so, ma dobbiamo andare”, si leggeva nel libro.
Se allora il ‘viaggio’, apparentemente senza meta, era, in realtà, la ricerca del senso profondo della vita, oggi i protagonisti della ‘Rivoluzione gentile’ non esibiscono loghi, né colori, né striscioni, né bandiere. Si rivolgono ai sindaci che, dicono “sono gli unici eletti da noi, affinché possano amministrare questo bene comune e far sentire ogni cittadino libero e utile”.
Un viaggio duro, oltre mille chilometri. Con un bagaglio composto da uno zaino con sacco a pelo, una borraccia, i cambi di abiti, un paio di scarpe, possibilmente vecchie e comode. E, soprattutto, la gioia di parteciparea questo ‘viaggio’.
“Chi resterà a casa ci aiuti e ci ricordi nelle sue preghiere”, dicono i protagonisti di questa particolare ‘Rivoluzione’.
Faranno tappe nei vari Comuni. Magari per parlare con gli amministratori comunali.