Giulia Accardi ha 24 anni ed è una modella curvy marsalese che lavora nel settore della moda da quattro anni. Nel 2015 ha partecipato a Miss Italia con la fascia di Miss Curvy e quest’anno ha posato insieme ad altre ragazze per il calendario del sito Beautiful Curvy, il portale della personal shopper Barbara Christmann. Nell’ultimo periodo, mentre è impegnata con diversi casting, la sua popolarità è cresciuta grazie alla partecipazione al programma Take me out su Real Time.
Cosa è cambiato rispetto al passato nel mondo della moda? Come cambiano i canoni di bellezza?
«In questo periodo si parla delle modelle curvy, probabilmente fra qualche anno ritorneranno di moda quelle skinny, magre per intenderci. Ma personalmente questo cambiamento in Italia ancora non lo vedo, siamo ancora poche e non sempre veniamo apprezzate. I canoni di bellezza sono sempre soggettivi, io mi sento una modella normale, però per il settore sono curvy, mi sta bene solo perché capisco di rappresentare tante ragazze che per il mondo in cui lavoro non esistono».
Il tuo aspetto fisico ti ha creato più vantaggi o ostacoli?
«Circa quattro anni fa, quando ho iniziato a lavorare come modella, non conoscevo la parola curvy. Sfilavo come modella normale, però non ti nascondo che mi sentivo frustrata perché tra tutte le mie colleghe ero sempre l’unica più in carne. Poi sono venuta a conoscenza di questo mondo, ho capito che non avrei fatto strada tra le modelle definite normali ed è cambiato tutto. In Italia ci sono aziende che lavorano per vestire le donne formose, ma è un campo ancora inesplorato. C’è tanto da fare, per questo ho difficoltà a parlare di rivoluzione curvy».
Sei protagonista del nuovo calendario di Beautiful Curvy. Come mai si punta ancora sui calendari?
«Perché è ancora un mezzo ancora importante. A casa tutti ne abbiamo uno, magari non con delle ragazze in carne, ma resta uno dei canali più semplici per farsi conoscere».
Ti trovi bene nel mondo dello spettacolo?
«Mi ha sempre interessato, essere semplicemente una modella non mi basta. L’anno scorso ho partecipato a un cortometraggio con la regia di Dario Veca, il titolo è L’amore da qui non passa. È stata un bellissima esperienza, anche perché parlava di un tema a me molto caro: la violenza sulle donne».
Hai altri progetti?
«Sono sempre impegnata. Ho fatto l’Accademia della moda, ho studiato sartoria e ho partecipato a un contest qui a Marsala. Mi piace anche creare vestiti. Faccio sempre provini e casting, attualmente sono in contatto con due importanti agenzie di moda, una italiana e una tedesca. E poi in questo momento mi potete vedere tutte le sere in tv su Take me out, un programma su Real Time».
Che rapporti hai con Marsala?
«Bellissimo rapporto, è la mia città. Ho collaborato con diversi negozi di abbigliamento, ma al di là di questo, purtroppo per me, c’è poco da fare. Per quel che posso, cerco di sponsorizzare Marsala. Quando vado via dalla Sicilia, ovunque vado, parlo della mia città. E sono riuscita a convincere un mio amico fotografo a fare degli shooting qui. Marsala sarà sempre importante per me».
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