Pane, biscotti, pasta e pizza a base di grani autocotoni e a lievitazione naturale. Sono i prodotti del Forno Santa Rita, situato in una frazione di Caltanissetta dove vivono solo tre famiglie. «Dieci anni fa ho scelto di restare», racconta il titolare
Dal borgo disabitato il pane arriva fino in Corea «Grazie a internet, ma anche alla perseveranza»
Una corsa verso la lentezza. Maurizio Spinello, titolare del Forno Santa Rita, lo definisce con questo ossimoro l’interesse della gente e dei turisti alla degustazione dei prodotti del suo panificio, sito nell’omonimo borgo nisseno, frazione di Caltanissetta. «Produciamo pane fatto esclusivamente con grani autoctoni e a lievitazione naturale, senza chimica di sintesi, rigorosamente cotto nel fogno a legna», racconta Spinello a Meridionews.
Nel 1999, l’imprenditore, appena ventenne, non ci ha pensato due volte a denominare forno la sua attività, anziché panificio, trattandosi non solo di un nome, ma della parola chiave di tutta la sua produzione. «Rispetto a quello dei panifici urbani – spiega – il nostro forno è in terracotta e viene riscaldato con la legna, invece che con gas o corrente elettrica. Per intenderci, è come quello di una pizzeria, ma dieci volte più grande. D’altronde in passato a Santa Rita non sono mai esistiti panifici, ma solo un grande forno nel quale le famiglie cuocevano il pane tutte insieme».
Un’impresa, che da economica è diventata anche sociale, attirando nell’isolata e poco abitata frazione turisti italiani e stranieri. «Sulla carta a Santa Rita ci siamo solo tre famiglie, più i lavoratori delle varie aziende agricole, che la sera rientrano nei paesi vicini. Ma di fatto si è creato un bel movimento di persone, che vengono a comprare il pane e ne approfittano per godere anche dell’amenità dei luoghi, soprattutto d’estate, quando approntiamo delle panchine su cui è possibile mangiare pane cunzatu e pizza».
Dopo dieci anni di pane e biscotti, infatti, l’attività si è ingrandita, facendo spazio a nuovi prodotti. Cnque anni fa, è stato fondato anche un pastificio. «A un certo punto mi sono reso conto che per esportare i prodotti fuori dalla Sicilia, ne occorrevano altri a lunga conservazione, così ho iniziato a produrre pasta; potendo sfruttare i social e il nostro sito internet». Così alla vendita al dettaglio del pane e alla sua distribuzione nei paesi vicini si sono aggiunti gli ordini online, con richiesta di pasta persino dalla Corea.
E a chi si stia chiedendo quale sia la ricetta di tanto successo, Spinello non risponde con dosi, ma con valori. «Perseveranza e normalità. Una impresa che pretenda immediatamente profitti è destinata a fallire: bisogna avere la pazienza di investire in materie prime di eccellenza e avvalersi di validi collaboratori. Farlo in un paese quasi disabitato può sembrare strano a chi vive in città, ma non a chi è sempre vissuto in campagna. Io – conclude – sono figlio di contadini: ho solo scelto di restare».