I soci sostenitori del movimento per l'autonomia, al momento di firmare liscrizione, devono impegnarsi a versare «una quota del 15 per cento dellindennità per incarichi pubblici elettivi e non, sin dal momento dellottenimento dellincarico». Lo rivela stamattina, il quotidiano la repubblica, nella sua edizione di palermo, in n articolo a firma di emanuele lauria. Il caso, fa seguito all'argomento che tiene banco in questi giorni nella cronaca politica siciliana: l'exploit di nomine del governo lombardo in quest'ultimo scorcio di legislatura: cento da quando il presidente della regione ha annunciato le sue dimissioni per la fine di luglio. Un conto che non è piaciuto al governatore, che ha accusato la stampa di 'killeraggio', suscitando la reazione dell'ordine dei giornalisti siciliano sceso in campo per ribadire la libertà di cronaca e di critica della stampa. Ma leggiamo cosa scrive la repubblica stamattina:
Dai ‘nominati’ un obolo per il partito di Lombardo che accusa la stampa di ‘killeraggio’
I soci sostenitori del Movimento per l’Autonomia, al momento di firmare liscrizione, devono impegnarsi a versare «una quota del 15 per cento dellindennità per incarichi pubblici elettivi e non, sin dal momento dellottenimento dellincarico». Lo rivela stamattina, il quotidiano la Repubblica, nella sua edizione di Palermo, in n articolo a firma di Emanuele Lauria. Il caso, fa seguito all’argomento che tiene banco in questi giorni nella cronaca politica siciliana: l‘exploit di nomine del governo Lombardo in quest’ultimo scorcio di legislatura: cento da quando il presidente della Regione ha annunciato le sue dimissioni per la fine di luglio. Un conto che non è piaciuto al governatore, che ha accusato la stampa di ‘killeraggio’, suscitando la reazione dell’Ordine dei giornalisti siciliano sceso in campo per ribadire la libertà di cronaca e di critica della stampa. Ma leggiamo cosa scrive la Repubblica stamattina:
“DUE righe in corpo quattro, che sfuggono alla lettura dei più, dentro le due paginette del modulo di adesione dellMpa: i soci sostenitori del movimento di Lombardo, al momento di firmare liscrizione, devono impegnarsi a versare «una quota del 15 per cento dellindennità per incarichi pubblici elettivi e non, sin dal momento dellottenimento dellincarico ». Una frase che fa esplodere un nuovo caso e arroventa ancor più lultimo tratto dellesperienza amministrativa del presidente autonomista, costellato da una raffica di nomine di sottogoverno: cento, da quando Lombardo ha annunciato allArs la sua volontà di dimettersi. Quasi tutti i partiti chiedono ai propri iscritti, se eletti alla guida di unistituzione, in Parlamento, in un consiglio regionale o comunale, di versare una quota dei propri compensi. Ma lestensione di questobbligo anche ai sostenitori che ricevono «incarichi pubblici non elettivi» è una peculiarità dellMpa: e autorizza, almeno sulla carta, una richiesta di contributo a chi viene beneficiato di un posto di sottogoverno o di una consulenza. Il sospetto, terribile, lo mettono nero su bianco i segretari dei partiti dopposizione che oggi chiederanno di discutere entro fine mese la mozione di sfiducia a Lombardo: «In questi giorni dice Giuseppe Lupo (Pd) abbiamo avuto la certezza che il presidente ha trasformato la sua giunta elettorale in un comitato elettorale vero e proprio, affollato da amministratori e uomini di sottogoverno a lui fedeli. Se ciò dovesse servire pure allautofinanziamento del suo partito, sarebbe odioso e immorale: mi auguro davvero che non sia così ». Giuseppe Castiglione, coordinatore del Pdl, è ancora più diretto. E la sua stilettata la lancia con il sorriso tra i denti: «Ora comprendiamo le ragioni della furia con cui Lombardo procede alle nomine di fine stagione: deve rimpinguare le ormai esangui casse dellMpa… «. Gianpiero DAlia, segretario dellUdc, si dice sbigottito e lancia un invito «a Pistorio e a Massimo Russo: per favore, correggano o chiariscano quella disposizione sul contributo da dare al partito». Lunica correzione che arriva, al momento, è frutto di uninterpretazione un po imbarazzata da parte di Nicola DAgostino, capogruppo dellMpa allArs: «Non voglio neppure immaginare, e mi rifiuto di credere, che si chieda un contributo per il movimento a coloro che vanno alla guida di enti e società. Anzi, mi prendo la responsabilità di escluderlo. Ritengo che per incarichi pubblici non elettivi si intendano cariche politiche come quella di assessore».
Questa prescrizione non risulta però in modo esplicito. Tuttaltro. E altri partiti che chiedono un obolo anche agli assessori designati con nomina politica (vedi il Pd) lo indicano chiaramente nei propri regolamenti. Chi ha scritto il modulo di adesione dellMpa lo ha fatto per lo meno in modo ambiguo. Già, chi lo ha scritto? «Cè stato un lavoro comune cui hanno partecipato un avvocato e gruppi di giovani catanesi. Con la supervisione del presidente», dice Biagio Semilia, il consulente informatico che, tra laltro, cura il sito dellMpa da cui è possibile scaricare il modulo 2012. Sia chiaro: nessuno, nella pletora di dirigenti, commissari e consulenti nominati da Lombardo, ammette di aver dato un contributo allMpa. Ma Repubblica ha interpellato politici e burocrati che hanno vissuto in prima fila la stagione lombardiana dal 2008 a oggi. E confermano che il contributo è stato chiesto ad alcuni dirigenti di partito nominati da Palazzo dOrleans ai vertici di Iacp e di consorzi Asi, persino a componenti di collegi sindacali. E ad altri militanti la semplice previsione scritta di quellobolo avrebbe suggerito la concessione di unofferta libera allMpa”.
Emanuele Lauria da Repubblica Palermo del 4 luglio 2012