Ci sono momenti in cui ci si dovrebbe vergognare di professarsi giornalisti. Per esempio (ce ne sarebbero tantissimi), quando, alle conferenza stampa di mario monti, o nel corso di interviste, le domande sono sempre gentili e i sorrisini ancora di più. Uno spettacolo indegno che si ripete ogni giorno sui grandi quotidiani nazionali, rare le eccezioni.
Da Palermo una botta (meritatissima) a Monti
Ci sono momenti in cui ci si dovrebbe vergognare di professarsi giornalisti. Per esempio (ce ne sarebbero tantissimi), quando, alle conferenza stampa di Mario Monti, o nel corso di interviste, le domande sono sempre gentili e i sorrisini ancora di più. Uno spettacolo indegno che si ripete ogni giorno sui grandi quotidiani nazionali, rare le eccezioni.
No comment sui politici. Anche siciliani e meridionali. Che pur di negoziare qualche poltroncina tacciono sulle manovre di questo euroburocrate che sembra votato a tutto, tranne che al bene degli italiani (figuriamoci dei siciliani).
Ma per fortuna dalla società civile si alza una voce. E proprio da Palermo.
E’ quella di Lidia Undiemi, studiosa di economia e diritto all’università di Palermo. A margine dell’evento mediatico di qualche giorno fa, e cioè dell’incontro tra Monti e Obama, intervistata al Tg3 linea notte, questa giovane economista traccia il percorso fallimentare dei 2 governi oggetto dell’incontro. La mancanza di misure adeguate contro la finanza speculativa, cioè la causa principale della crisi economica mondiale ha in pratica lasciato inalterata la crisi anzi, non farà altro che acuirla ulteriormente. Nessuno spiega, in questo caso Monti, perché il fondo salva-Stati sarà gestito da un’organizzazione intergovernativa che avrà totale immunità sulla gestione ei fondi e sulle probabili conseguenze di possibili crac finanziari. Il pericolo reale è di una dittatura finanziaria.
Mentre l’attacco all’articolo 18, che servirà solo a fare sfruttare meglio i lavoratori, è già partito.