Da Palermo a Torino per dar vita a una casa di produzione Il sogno di Angela Conigliaro adesso è diventato realtà

Disegnava sin da bambina ma lo trovava noioso, il suo sogno era diventare un’attrice. Poi, ha scoperto il mondo dell’illustrazione e il cinema animato è diventato il suo lavoro. Oggi, Angela Conigliaro è una regista, ha lasciato la sua Palermo per vivere a Torino e, proprio a Torino, insieme a Eleonora e Matteo – fedeli compagni di storytelling -, ha deciso di fondare una casa di produzione indipendente, dal nome originalissimo e soprattutto siculo. Ddraunara studio è realtà dal 19 aprile, ma il termine in realtà ha origini molto più remote. «Ddraunara deriva dal siciliano antico, – spiega la regista palermitana– significa letteralmente “coda di drago”. Sta ad indicare una forte folata di vento, di tempesta che arriva all’improvviso come causata dalla coda di un drago».

Ad accompagnarla in questa nuova avventura Matteo Raimondi ed Eleonora Trapani, rispettivamente aiuto regista e addetta allo storyboard. «Io, Eleonora e Matteo – racconta Angela – lavoriamo sempre assieme. Abbiamo deciso di unirci e fondare una casa di produzione per avere più controllo sulla materia. Quando produci un film è tuo da tutti i punti di vista: hai i diritti, puoi decidere le grafiche, puoi decidere a chi venderlo, puoi decidere la lingua. Banalmente anche la stessa allegria con la quale si lavora, non lascia spazio allo stress e la storia viene meglio».

Il liceo artistico Eustachio Catalano, gli anni di teatro a Palermo, l’accademia di cinema a Torino e i soggiorni all’estero, Ddraunara non è di certo l’unica ventata di novità nella dinamica vita di Angela. La giovane e talentuosa regista palermitana, a soli 32 anni, vanta già diverse collaborazioni importanti tra cui: illustrazioni e concept art per la serie britannica Tommy Zoom, prodotta dalla BBC, regia di Da Lontano – primo classificato fra i cinque vincitori del concorso Animiamoci 2020 – e di Lo specchio di Lorenzo, il recentissimo cortometraggio trasmesso su Rai Yoyo il 2 aprile, in occasione della XIII giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.

Sulla genesi di quest’ultimo, costruito su un’idea dell’antropologo Sauro Tronconi, Angela Conigliaro racconta: «si era immaginato – Tronconi, ndr – che un bambino autistico potesse imparare a comunicare e provare ad aprirsi col mondo attraverso un oggetto. Dopo un lavoro molto approfondito, fatto con un comitato scientifico di esperti sull’autismo, siamo riusciti a creare una storia». La storia è quella di Lorenzo, un bambino magico – almeno così lo chiamano i suoi genitori –, che osserva la realtà attraverso un filtro personale fatto di animali e supereroi. Improvvisamente, con l’introduzione di un oggetto, il suo modo di interagire e percepire la realtà cambierà. «Il corto vuole essere un mezzo per avvicinare soprattutto i bambini delle scuole elementari – spiega la regista – ai piccoli alunni autistici, che di solito vengono lasciati un po’ soli ed emarginati. È un invito a provarci lo stesso anche se sappiamo che è difficile». Un cortometraggio animato tutto italiano, dalla forte sensibilità emotiva, impreziosito dai tratti onirici della penna di Sarah Khoury disponibile su RaiPlay. Lo specchio di Lorenzo non è però l’unico progetto animato su cui Angela ha lavorato in questo ultimo periodo: in cantiere c’è un lungometraggio da 90 minutiLa bambina di sale. Anche qui, la Sicilia ritorna: «È tutto ambientato tra Sant’Elia e Ustica – racconta – i personaggi parlano un italiano un po’ sgrammaticato con inflessioni dialettali».

Della trama, Angela Conigliaro anticipa a MeridioNews: «Parla di una bambina fatta di sale che si scioglie con l’acqua, ma vive in una casa sul mare con suo papà che è pescatore. Un giorno il papà scompare e lei deve andare per mare a cercarlo cercando di non sciogliersi». Il film è attualmente in produzione presso Nørlum, la società danese co-produttrice di pluripremiati film come La canzone del mare, Long way north, Calamity. Ma la nascita di Ddraunara studio potrebbe cambiarne le sorti.

Non dimenticare mai quanto ama ciò che fa ed essere grata verso chi lavora con lei: sono queste le chiavi del successo per Angela. «Molte volte mi ritrovo con persone che fanno questo lavoro per abitudine, senza più tanta voglia di farlo – spiega – avere delle persone felici nel team è importante, rende il prodotto creativo molto più bello. Dalle mie esperienze di lavoro all’estero ho imparato l’importanza di dire sempre grazie, anche a chi lavora per me e lo sto pagando, non è un mio schiavo». Spesso capita di condividere un pranzo o una cena assieme tra registi, disegnatori e illustratori; il weekend è libero. «Il rispetto degli interessi, della vita e delle famiglia di chi lavora è fondamentale» afferma la regista palermitana. Nel cuore di Angela, insieme all’entusiasmo per il nuovo progetto, la speranza di tornare presto in Sicilia: «Si parte da Torino perché qui è più facile, ma lo scopo è tornare giù – conclude – il mio sogno è un casolare gigante in tufo su una collina sopra Cefalù».

Maria Vera Genchi

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