Da oggi prende il via il festival “Orestiadi nel segno del contemporaneo”

ALLE 20 E 30 ZIZA AZAVI E ALLE 21 E 30 IN PIAZZA L’ATTESO CONCERTO DEI RADIODERVISH

Prende il via oggi, venerdì 30 maggio, a Gibellina il Festival Orestiadi nel segno del Contemporaneo, promosso dalla Fondazione Orestiadi, presieduta da Rosario Fontana, con la direzione artistica di Claudio Collovà.

Un festival che ha lo scopo di valorizzare Gibellina quale centro di una visione culturale mediterranea, luogo d’incontro fra culture, espresso attraverso i differenti linguaggi della musica, del teatro, del circo, del cinema e della danza.

Alle 20,30, nel “Sistema delle piazze” spettacolo di Ziya azazi, che mette in scena “Dervish”: l’artista turco reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione delle danze sufi. Il suo lavoro è il frutto di una profonda analisi del movimento e dell’emozionalità presenti nei gesti e nella potenza di queste danze. Il passaggio dallo stato di consapevolezza a quello di meditazione lontano dalla realtà del proprio io costituisce il fulcro del suo lavoro. I suoi assoli sono dinamici, metamorfici e rendono spettacolare la danza classica sufi suggerendo il conseguimento della gioia come puro rituale, senza schemi prefissati. Dervish è composto da due performance – azab e dervish in progress – che riflettono una visione personale e artistica delle tradizionali danze sufi.

Alle 21,30, in piazza XV Gennaio, l‘atteso concerto dei Radiodervish. Sul palco Nabil, voce e buzuki; Michele Lobaccaro, chitarra, basso, voce; Alessandro Pipino, tastiere, fisarmonica, voce; Riccardo Laganà, percussioni. All’artista Valerio Calsolaro sono affidate le proiezioni di videografica che ricamano un affascinante immaginario visivo attorno alle musiche dello spettacolo. Ingresso libero.

Il concerto dei Radiodervish si sviluppa intorno ai nuovi brani dell’ultimo disco della band “Human” (Sony Music). Un percorso tra storie, pensieri ed emozioni ispirate a quest’epoca di crisi e quindi di grande opportunità. La scelta del titolo “Human” si basa sulla consapevolezza che oggi l’obiettivo è diventare pienamente umani alla ricerca di una dimensione che si è persa nel vortice delle logiche che ignorano l’umano orizzonte del qui ed ora. I Radiodervish cantano i profondi cambiamenti delle nostre vite sia nella loro prospettiva privata che collettiva. La band, in quartetto, invita al viaggio attraverso uno stile che da intimo e caldo esplode in improvvise cavalcate ritmiche.

La pluralità delle lingue del canto che spazia dall’italiano all’arabo passando per l’inglese e il francese, costituisce la cifra dei Radiodervish e, insieme all’originale stile melodico e ritmico, proietta questo live nell’ambito della musica d’autore del mediterraneo. Più di quindici anni di attività, testi declinati in lingue diverse, tante collaborazioni, e numerose partecipazioni a grandi festival in ogni parte del mondo – da Gerusalemme all’esibizione all’Olympia di Parigi. E adesso l’ultimo album ‘Human’, caratterizzato da un’incredibile molteplicità di frammenti che testimoniano l’importanza, nella loro musica, di luoghi e di popoli diversi, una ‘fusione’ ai confini del pop che ci porta proprio al centro del Mediterraneo, un territorio del sapere dove si sviluppa la musica degli italiani e dei nuovi italiani.

 

Redazione

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