Cultura? Meglio lo ‘sparagno’: chiude ‘temporaneamente’ il museo regionale di Centuripe

LA DECISIONE CONTESTATA DA COBAS CODIR E SADIRS

Chiude il museo regionale di Centuripe, in provincia di Enna. Motivazione: problemi di sicurezza. Ma due organizzazioni sindacali – Cobad-Codir e Sadirs – insorgono. Proviamo a capire che succede.

I vertici delle due organizzazioni sindacali, in una lettera inviata al dipartimento regionale dei beni culturali, alla Sovrintendenza di Enna e al Sindaco di Centuripe, scrivono di non avere “elementi per verificare, in questa fase, l’entità delle problematiche attinenti la sicurezza del personale che hanno portato alla chiusura temporanea di un sito museale nuovo, inaugurato poco più di 10 anni fa”.

“Resta il fatto – leggiamo sempre nella nota delle due organizzazioni sindacali – che il Museo regionale di Centuripe non svolge più la funzione di centro di attività culturale nell’ambito della comunità cittadina, funzione che fino al momento della chiusura tendeva a valorizzarne il patrimonio storico-culturale della città e del suo territorio e di consentirne la più ampia fruizione”.

“Un museo – si sottolinea sempre nella nota sindacale – che, in questi pochi anni dalla sua apertura ha degnamente valorizzato, anche grazie all’opera del personale impiegato, il ricco patrimonio archeologico di Centuripe, presentando la storia della città dagli inizi (circa 4 mila anni prima di Cristo) fino alla distruzione in epoca medievale”.

Considerato che il Governo regionale di Rosario Crocetta, grazie ai tagli del Governo nazionale, è ormai votato allo ‘sparagno’ (leggere risparmio), viene da pensare a una manovra per risparmiare alla gestione di un importante museo regionale, alla faccia della cultura.

La chiusura “temporanea” del museo regionale di Centuripe sta creando grandi problemi al personale.

“Occorre tenere presente – leggiamo sempre nel comunicato del Cobas Codir e del Sadirs – che questi lavoratori (che guadagnano poco più di mille euro al mese) prestano servizio da quasi 10 anni, e alcuni di loro hanno aderito ad un atto di interpello del Dipartimento Beni Culturali (prot. n. 2120 del 4 maggio 2005), con il quale si chiedevano unità lavorative presso il sito museale di che trattasi”.

Insomma alcuni di questo lavoratori hanno accettato l’invito dell’assessorato regionale ai beni culturali e si sono trasferiti a Centuripe con le proprie famiglie per lavorare presso il museo regionale.

“Adesso, dando loro il ben servito – prosegue il comunicato – verrebbero forzatamente trasferiti a circa 70 chilometri di distanza causando loro anche una cospicua riduzione del potere d’acquisto dei loro stipendi”.

Cobas-Codir e Sadirs hanno chiesto un incontro con i vertici del dipartimento regionale dei Beni culturali e della Sovrintendenza di Enna e con Sindaco di Centuripe.

Riaprirà il museo regionale di Centuripe con un Governo regionale votato allo ‘sparagno’?


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