Ennesimo capitolo della telenovela su simbolo e nome della Democrazia cristiana. Se prima era stato l’allora segretario della “Dc” Fabio Desideri a tentare la via legale contro Totò Cuffaro e i suoi, stavolta è l’ex presidente della Regione a prendersela con un vecchio alleato, il “Dc” Gianfranco Rotondi. «La direzione nazionale della Democrazia cristiana – […]
Scontro sul simbolo della Dc, stavolta è Cuffaro a procedere per vie legali. Nel mirino Rotondi e i suoi
Ennesimo capitolo della telenovela su simbolo e nome della Democrazia cristiana. Se prima era stato l’allora segretario della “Dc” Fabio Desideri a tentare la via legale contro Totò Cuffaro e i suoi, stavolta è l’ex presidente della Regione a prendersela con un vecchio alleato, il “Dc” Gianfranco Rotondi.
«La direzione nazionale della Democrazia cristiana – quella di Cuffaro, appunto – con voto unanime, ha incaricato il segretario nazionale Totò Cuffaro di procedere, sul piano giudiziario, dinnanzi al tribunale di Avellino, nei confronti personali dell’onorevole Gianfranco Rotondi, del professore Nino Luciani, dell’avvocato Antonio Cirillo, dei dottori Angelo Sandri, Raffaele Cerenza, Franco De Simoni ed Emilio Cugliari Lauremi» si legge in una nota.
Perché? «Si intestano la titolarità di fantasiosi diritti sul nome o sul simbolo del partito Democrazia Cristiana». «Chiediamo che venga accertata l’illegittima pretesa di proprietà del nome e dei diritti sul simbolo del partito – dice Cuffaro – Ci si riserva di presentare istanza con richiesta di inibire la prosecuzione della illecita attività nei confronti di chi vorrà utilizzare impropriamente il nome Democrazia Cristiana nelle occasioni elettorali».