Riconfermato al primo turno il Rettore uscente per lUniversità etnea, con una maggioranza schiacciante già prima della metà dello scrutinio. Consensi trasversali, nonostante le tante schede non valide. Un appello alla continuità, ma senza trionfalismi
Cronaca di una vittoria annunciata
Sarà Recca-bis, come previsto. Il Rettore uscente è riconfermato per il quadriennio 2009-2013 al primo turno: alle 20.09, dopo un’ora di spoglio e di una simil litania “Recca-Recca-Recca” – per stanchezza diventato “Reca” per lo scrutinatore – al raggiungimento del quorum (1008 preferenze), l’Aula Magna del Palazzo Centrale si lascia andare ad un lungo applauso liberatorio. In realtà non c’è tensione da sciogliere: sin dai primi minuti il risultato appare inequivocabile e le ultime schede scrutinate sono accompagnate dal countdown-stile-San Silvestro del pubblico presente.
Il prof. Antonino Recca ha ottenuto 1172 voti, superando il risultato della precedente vittoria del 2006 in cui si era fermato a 1011, distanziando di 943 preferenze il prof. Antonio Licata, il cui primo voto è stato commentato da un ironico spettatore con un “Questo è il suo…”. Gli altri 228 ignoti.
Terza la prof.ssa Zaira Dato con 94 preferenze, poi il prof. Vincenzo Albanese con 74 voti, chiude il prof. Carmelo Strano, unico tra i candidati sconfitti ad essere presente alla conclusione dello scrutinio, con 31 preferenze accompagnate da un singolare toto-scommesse. Si sente comunque soddisfatto il docente di Architettura, che alla domanda su una sua possibile partecipazione al nuovo governo, risponde: “Se il vincitore ritiene che io possa fare qualcosa, metterò a disposizione le mie energie e il mio impegno, così come ho fatto finora”.
Alto il numero delle schede nulle e bianche, ben 198, che aggiunte ai 177 non votanti solo tra docenti e rappresentanti degli studenti, pone qualche dubbio sulla natura plebiscitaria della tornata elettorale. Tanto che qualcuno nel pubblico commenta: “Il partito delle schede bianche ci fu”.
In attesa della matematica certezza della vittoria, i corridoi di Palazzo Centrale si riempiono di docenti, studenti, simpatizzanti. E non manca qualche esponente politico locale, giunto a complimentarsi col nuovo Rettore. Il coro è unanime: soddisfazione e giusto premio al lavoro svolto in questi tre anni. E chi non è poi così d’accordo, scappa. Chi non lo era per niente, è rimasto a casa.
Enrico Iachello, preside della facoltà di Lettere, augurando al Rettore una veloce ripresa dei lavori, aggiunge: “Gli altri si stanno rivelando candidati non rappresentativi, stando alle cifre. L’idea di mettere un quorum minimo di firme per la presentazione delle candidature sarebbe utile, e peraltro già presente nell’ultimo programma del rettore Recca. Basterebbero cento firme. La frammentazione infatti non giova alle scelte dell’elettorato”. Gli fa eco il professore Angelo Vanella della facoltà di Farmacia: “Recca è già vincitore anche senza il supporto del personale non docente”. Concorda il suo preside, Giuseppe Ronsisvalle, che tuttavia precisa: “I voti del personale tecnico-amministrativo daranno sicuramente un valore aggiunto”.
E mentre fuori si inizia a montare il tavolo per il buffet, l’Aula magna si svuota: aspettano lui, il nuovo, cioè il vecchio, insomma, il Rettore. E Antonino Recca arriva, o meglio si materializza in un attimo di distrazione collettiva, ma viene subito accolto dagli applausi e i “bravo!” a cui risponde, giustamente compiaciuto, “bravi voi…”.
E c’è tanta calca, strette di mano, corse verso il tavolo per il brindisi. “Facciamo che io inizio e poi voi fate da soli, eh”, Recca stappa così, nello stile informale che lo contraddistingue, la prima bottiglia del suo secondo mandato.
E intanto dentro s’iniziano a scrutinare le schede del personale tecnico amministrativo: 884 per il nuovo Rettore, che vengono considerati nella proporzione del 10% del numero dei docenti aventi diritto al voto.
Sempre secondo Antonio Licata, con 202 preferenze. A seguire Vincenzo Albanese con 51, Zaira Dato e i suoi 47 voti e Carmelo Strano che ne porta a casa 18. 17 le schede bianche, ma soprattutto 86 quelle nulle.
Non che facessero differenza, ma anche questi risultati consentono ai più grande soddisfazione.
Tuccio Rinzivillo, rappresentante al Senato Accademico per la lista Mpa afferma: “Ci siamo schierati fin dall’inizio con il rettore Recca, perché ha dimostrato di dare un taglio al vecchio stile dell’Università. Siamo quindi contenti di questa nuova elezione”.
Un consenso bipartisan, come dimostrano anche le dichiarazioni di Riccardo Vella, rappresentante degli studenti al Senato Accademico per il Pd: “Porgiamo i nostri auguri al nuovo Rettore. Il risultato dimostra che ha lavorato bene in questi tre anni, anche se le altre candidature si sono rivelate deboli, candidature personali senza appoggi politici alle spalle. Recca ha invece avuto un appoggio trasversale. Da parte nostra abbiamo chiesto al Rettore di prestare particolare attenzione ad alcuni punti: il caro affitti e la lotta al numero chiuso ad esempio”.
E’ così che si inaugurano i prossimi quattro anni di governo dell’Ateneo catanese, “senza trionfalismi”, come ha sottolineato il Rettore, ma neanche con troppe esitazioni.