Crocetta: “Meschino che il Pd mi chieda i soldi”. Invece è nobile tenerseli?

La notizia l’ha data Tonino Russo intervenendo, nove giorni fa, al ‘Battesimo’ del ‘Correntone’ del Partito democratico siciliano chiamata “Nuovo corso Pd”. Questo avveniva a Palermo, nei saloni del San Paolo Hotel. Argomento: i mancati pagamenti delle quote al Pd da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e di quattro assessori regionali: Nelli Scilabra, Luca Bianchi, Nino Bartolotta e Mariella Lo Bello (quest’ultima, in realtà, ma noi non lo sapevamo – e, se è così, le chiediamo scusa per averla tirata in ballo più volte, visto è è da otto giorni che scriviamo di questa storia – avrebbe regolarmente pagato ogni mese, versando i soldi alla federazione del Pd di Agrigento, città nella quale risiede).

Restano il presidente Crocetta e tre assessori. Sul quotidiano Live Sicilia il presidente della Regione dice che chiedere i soldi al lui è da “meschini”. E aggiunge che lui non pagherà, perché pareggerà i conti con i soldi che avrebbe tirato fuori in campagna elettorale.

In una cosa, in ogni caso, Crocetta ha ragione: questa è veramente una storia meschina.

Abbiamo cercato Tonino Russo, storico dirigente della Sinistra siciliana. E’ lui, come già accennato, che nove giorni fa ha lanciato il sasso nello stagno.

“Crocetta – ci dice Tonino Russo – sa di avere torto marcio. Il suo comportamento è impacciato e imbarazzato. Il presidente sa che non è meschino chi si autotassa per far funzionare le sedi del Partito ma, al contrario, chi, trovandosi più altro in grado, fa il taccagno”.

“Se Crocetta avesse davvero ragione – aggiunge Tonino Russo – nel contestare le richieste di contribuzione, avrebbe già dovuto rivolgersi ad Addiopizzo o alla magistrature per denunciare una tentata estorsione. Il presidente eviti di continuare a dare spettacolo e si adegui alle regole che anche l’ultimo degli iscritti al Pd osserva, contribuendo alla vita del Partito secondo le proprie possibilità”.

Sempre su Live Sicilia leggiamo che gli assessori “cadono dalle nuvole”. E ci mettono nove giorni a cadere dalle nuvole?

Per la cronaca, il presidente Crocetta e gli assessori Bianchi, Scilabra e Bartolotta debbono versare al Pd nove mesi di quote arretrate: ovvero 13 mila e 500 euro a testa. Lo faranno o si terranno il ‘malloppo’?

“Al giorno d’oggi – diceva Oscar Wilde – i giovani immaginano che i soldi siano tutto e quando diventano vecchi scoprono che è così”.

Crocetta e tre assessori della sua Giunta – Bianchi, Scilabra e Bartolotta – questa scoperta l’hanno fatta prima di diventare vecchi…

 


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La notizia l’ha data tonino russo intervenendo, nove giorni fa, al ‘battesimo’ del ‘correntone’ del partito democratico siciliano chiamata “nuovo corso pd”. Questo avveniva a palermo, nei saloni del san paolo hotel. Argomento: i mancati pagamenti delle quote al pd da parte del presidente della regione, rosario crocetta, e di quattro assessori regionali: nelli scilabra, luca bianchi, nino bartolotta e mariella lo bello (quest’ultima, in realtà, ma noi non lo sapevamo - e, se è così, le chiediamo scusa per averla tirata in ballo più volte, visto è è da otto giorni che scriviamo di questa storia - avrebbe regolarmente pagato ogni mese, versando i soldi alla federazione del pd di agrigento, città nella quale risiede).

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