Crivello, alla scoperta del Palermo e della Serie D «Campionato ignorante, un’emozione essere qui»

Il blasone non va in campo. Lo sa bene anche Roberto Crivello, ultima new-entry in ordine cronologico nel Palermo targato Hera Hora. Il difensore classe ’91, arrivato nel club rosanero lo scorso 23 agosto dopo avere rescisso il contratto con lo Spezia, è consapevole del fatto che nome e tradizione non basteranno alla compagine guidata da Pergolizzi per vincere le partite e recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato di serie D: «Un campionato ignorante – ha dichiarato Crivello, abituato a giocare nelle categorie superiori, al Centro Universitario Sportivo al termine dell’amichevole vinta dai rosa per 3-1 contro il Geraci – dobbiamo calarci subito nella mentalità di questo torneo altrimenti rischiamo di prendere schiaffi e fare brutte figure. I più giovani non vanno caricati di troppe responsabilità. Dobbiamo cercare di partire subito forte e acquisire un buon vantaggio. Gara di domenica a Marsala? Mi aspetto una guerra, come tutte le trasferte di questo campionato».

Da palermitano, è nato a Partanna Mondello, Crivello non vede l’ora di dare un valido contributo alla causa rosanero: «È una grande emozione essere qui, sto realizzando un sogno. Già nella scorsa stagione c’era stata la possibilità di andare al Palermo ma purtroppo non si è concretizzata. Adesso sono qui e sono felice. Ho firmato per un anno ma non mi interessava la durata del contratto. Sono concentrato solo sul presente e voglio dare il massimo con questa maglia». Da quando ha varcato la soglia rosanero, il difensore cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Tieffe Parmonval prima di trasferirsi a Torino sponda Juventus è stato provato in qualità di difensore centrale: «È un ruolo che, pur avendo fatto il terzino sinistro, ho già ricoperto qualche volta con Marino allo Spezia nella passata stagione. Ho giocato in questo modo in una linea a tre ma ho scoperto che riesco ad adattarmi bene come centrale anche in una difesa a quattro. Impatto con la nuova realtà? Ringrazio i compagni per il modo in cui mi hanno accolto e ringrazio anche il mister che mi ha subito gettato nella mischia. Non vedo l’ora di iniziare».

Reduce dalla serata di gala contro le vecchie glorie («Mi ha fatto un grande piacere incontrare Tanino Vasari, il mio idolo quando andavo in cabina a Mondello»), Crivello ha la mente assorbita dal presente ma, trattandosi di un ex Frosinone, è inevitabile premere il tasto rewind e bloccare il nastro sul ritorno della finale playoff della stagione 2017/18 vinta 2-0 dai ciociari e accompagnata da una quantità industriale di polemiche: «Onestamente è stata una cosa brutta e imbarazzante e anche i compagni del Frosinone che hanno gettato i palloni in campo hanno ammesso il giorno dopo di avere fatto una sciocchezza (il termine usato è più colorito, ndr). Ne approfitto, dato che in questi anni sono stato massacrato, per precisare che non sono stato io a buttare i palloni sul terreno di gioco e che quando ho festeggiato con i parenti a Mondello l’ho fatto non per quella circostanza ma per la precedente promozione del Frosinone nel 2015 quando il Palermo era in A. Io, la mia famiglia e gli amici più stretti non abbiamo esultato assolutamente per Frosinone-Palermo perché è stata una partita particolare purtroppo».


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