Crisi di governo, Crocetta si difende «Sono un combattente, non rinuncio»

«Nulla è più come prima». Il presidente della Regione Rosario Crocetta lo scrive in una lunga nota per difendersi dagli attacchi piovuti dopo le dimissioni dell’assessora Lucia Borsellino, ma la sensazione è che potrebbe essere una frase che descrive la situazione vissuta all’interno del suo governo. Due le figure che in una settimana hanno abbandonato l’esecutivo regionale, Ettore Leotta e Nino Caleca. Ieri la decisione di Borsellino, che scioglierà entro domani le ultime riserve. Adesso rumors danno in uscita anche la responsabile delle Attività produttive, Linda Vancheri, figura legata a Confindustria. «La situazione politica attuale è molto complicata e proprio in questi momenti che occorre abbassare il livello di emotività e ragionare», ammette Baldo Gucciardi, capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale. E invita alla calma figure come Fabrizio Ferrandelli che premono per una fine prematura del governo Crocetta. 

Il presidente, dal canto suo, spiega quali sono le ragioni che spingono quanti criticano il suo operato e quello di Borsellino, su tutte «l’azione costante di monitoraggio in corso che sta mettendo in piedi un sistema sanitario, senza fare mai sconti a nessuno». Secondo Crocetta, «nel 2014 per la prima volta dopo diversi anni la sanità siciliana è rientrata all’interno dei parametri di normalità previsti dal ministero della Salute, nel 2013 e nel 2104 abbiamo avuto bilanci in attivo, realizzando quella svolta qualitativa necessaria richiesta da anni dal governo nazionale». E precisa: «Gli attacchi di questi anni a Lucia Borsellino, non sono tollerabili e mi hanno ferito profondamente». Nell’elenco degli obiettivi portati a termine, Crocetta mette anche il taglio degli sprechi e le nomine di manager sfuggite alle lottizzazioni politiche. Anche se «per carità – concede – qualche pecora nera si può sempre inserire!». 

Crocetta lancia anche una sfida ai suoi detrattori: «Quando deciderò a rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere, tutto diventerà chiaro – avverte il governatore – Non l’ho fatto perché alcune vicende sono al vaglio della magistratura e non voglio strumentalizzarle politicamente». E prosegue: «Sono di lunga resistenza e nessuno riuscirà a piegarmi fino a quando riterrò che esistono i margini per portare dall’interno dell’amministrazione regionale tale battaglia. Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall’interno o dall’esterno».


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