Crisi del latte e gli allevamenti che rischiano di chiudere Musumeci: «Porterò vicenda da ministro dell’Agricoltura»

«La mancanza di un equilibrio fra costi e ricavi nella filiera lattiero-casearia siciliana sta mettendo in ginocchio le imprese del comparto e non possiamo permettere che decine di allevamenti siciliani chiudano i battenti». Così il presidente della Regione Nello Musumeci che ha incontrato al PalaRegione di Catania, insieme al deputato Giorgio Assenza e dal sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì, una delegazione di imprenditori del settore zootecnico dell’area iblea per discutere delle problematiche dovute al costo crescente delle materie prime e delle spese di produzione, a cui non corrisponde un aumento del costo di vendita del latte e dei suoi derivati. 

«Ho ascoltato le ragioni degli allevatori ed è chiaro che per scongiurare la crisi strutturale delle aziende, non solo di quelle dell’area iblea, dove si produce oltre il 60 per cento del latte dell’intera regione, è necessario applicare il meccanismo di indicizzazione del costo del latte, che tenga conto dei costi effettivi di produzione, come prevedono le direttive europee e una normativa nazionale mai applicata. Per questa ragione, mi occuperò personalmente di portare la vicenda all’attenzione del ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, a sostegno di un comparto che ha grandi riflessi economici e occupazionali nell’Isola», conclude Musumeci.

Il recente protocollo d’intesa sottoscritto dal Mipaaf per il comparto prevede che gli allevatori possono ottenere fino al 31 marzo 2022 il prezzo di 41 centesimi al litro, con un premio di emergenza stalle fino a 3 centesimi al litro, ritenuto insufficiente rispetto ai costi sostenuti che per ora superano i 50 centesimi al litro. Al presidente della Regione è stato consegnato un documento sottoscritto e condiviso da circa 150 allevatori.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo