Dopo il raid notturno nel palazzo del municipio e i domiciliari disposti per un agente della polizia municipale, Claudio Sammartino accoglie la richiesta del primo cittadino giarrese Angelo D'Anna. L'appuntamento a Palazzo Minoriti è per il 22 febbraio
Criminalità a Giarre, il prefetto convoca il sindaco Tra i furti in Comune e l’arresto del vigile urbano
Il furto delle pistole della polizia municipale direttamente dal palazzo comunale, l’arresto di un vigile urbano per possesso e spaccio di droga e, in aggiunta, i casi di microcriminalità che riguardano il territorio. L’ordine del giorno del prossimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riguarda, in larga parte, il territorio del Comune di Giarre. A renderlo noto è la stessa prefettura che, con una nota inviata ai giornalisti, comunica la convocazione del tavolo per il prossimo venerdì 22 febbraio. Invitato a partecipare il primo cittadino giarrese, Angelo D’Anna, «per l’esame della situazione complessiva della sicurezza del territorio», si legge nel breve annuncio. Dopo Giarre, il focus si sposterà su una delle aree più calde dell’intera provincia catanese: Paternò.
Ma è sulla fascia ionica che, in questo momento, sono puntati i riflettori. Il sindaco D’Anna, all’indomani del furto in municipio, lo aveva detto a MeridioNews: «Sta succedendo qualcosa e lo smantellamento della stazione dei carabinieri di Mascali non aiuta. Chiederò un incontro al prefetto». Detto fatto, l’appuntamento è fissato. Nella cittadina giarrese che le cose non vadano bene è noto dai giorni di Natale: quando qualcuno ha dato fuoco anzitempo allo zucco, il tradizionale falò della piazza principale, gli animi si erano subito lasciati prendere dallo sconforto. «Già quel fatto era stato un segnale allarmante», aveva dichiarato il primo cittadino raggiunto telefonicamente da questa testata.
Poi, nella notte tra il 25 e il 26 gennaio, lo sfregio direttamente al Comune: qualcuno che si introduce in municipio, negli uffici della polizia locale, mette fuori uso il sistema di allarme e si fa forte dell’assenza di telecamere di videosorveglianza all’interno dell’edificio, e infine smantella la cassaforte nascosta dietro a un quadro e porta via 13 pistole di agenti trasferiti o in pensione, oltre che gli oggetti smarriti contenuti all’interno del vano di sicurezza. Appena tre giorni fa, poi, la notizia dell’arresto di un agente della polizia municipale: Domenico Angelino, 34 anni, ai domiciliari perché trovato dai carabinieri in possesso di alcune dosi di cocaina.