Covid, cento nuovi posti letto all’ospedale Cervello «Rassicurazioni arrivano dall’assessore regionale»

Cominceranno nei prossimi giorni e proseguiranno a ritmi serrati anche con doppi e tripli turni i lavori per l’adeguamento del quinto e sesto piano dell’ospedale Cervello destinati a ospitare cento posti letto per malati Covid. «La rassicurazione dall’assessorato regionale per la Salute è arrivata stamattina dopo che ieri sera all’Ars – dice la deputata Marianna Caronia – avevo sottolineato i ritardi nel trasferimento dei fondi da parte della Protezione civile nazionale lamentando una differenza di trattamento verso le regioni del Nord, dove gli interventi si sono spesso già conclusi e la Sicilia». 

Proprio oggi, secondo quanto comunicato dall’assessore Razza a Caronia, è stato sottoscritto il contratto con la ditta appaltatrice che dovrà dare immediato inizio ai lavori. «In un momento così delicato, con migliaia di nuovi casi ogni giorno in Sicilia – ha detto Caronia – l’intervento sull’edilizia sanitaria dedicata al Covid non è rinviabile e adesso siamo certi che l’anticipazione delle somme da parte del Commissario avverrà in pochi giorni». 

«A fronte dei grandi sacrifici che la sanità siciliana e tutti gli operatori sanitari hanno fatto e stanno facendo, basti pensare al recente trasferimento del reparto di ostetricia del Cervello, così come quelli legati al pronto soccorso pediatrico – ha aggiunto – lo Stato deve supportare questo sforzo. Altrimenti sarebbe insopportabile che il governo nazionale da un lato ci impone scelte finanziarie urgenti e dall’altro non interviene con adeguata rapidità sul fronte del Covid. Cento posti letto Covid in questo momento di emergenza potrebbero fare la differenza, non certo rispetto ai disagi dovuti allo spostamento di reparti, ma sicuramente rispetto allo sforzo che si sta facendo per contrastare l’emergenza dei contagi». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo