Covid, protesta degli ambulanti sulla tangenziale «Siamo sul lastrico, fare riaprire mercati e sagre»

Disagi sulla tangenziale ovest in direzione di Siracusa per la protesta degli ambulanti contro le misure di contenimento della pandemia di Covid, nello specifico l’attività di commercio sulle aree pubbliche. Il concentramento dei manifestanti, previsto nell’area del centro direzionale Anas, ha determinato la chiusra dello svincolo di Gravina, sia in entrata che in uscita. .avina Massimiliano Giammusso. «In questo momento la nostra polizia municipale è impegnata in attività di supporto alla polizia stradale su richiesta della questura. Pertanto invitiamo i cittadini a non dirigersi verso gli svincoli di ingresso alla Tangenziale per evitare ulteriori ingorghi», si legge in una nota del primo cittadino. La polizia stradale ha disposto che gli ambulanti in protesta stiano nella corsia d’emergenza, mentre la corsia di marcia viene utilizzata per consentire ai furgoni che stanno arrivando di fare scendere in sicurezza le persone a bordo. Infine, la corsia di sorpasso dovrebbe essere riservata alla normale circolazione

«Questa protesta è importante perché sappiamo quando abbiamo chiuso e non quando riapriremo – denuncia il presidente provinciale di Fiva Confcommercio, Arturo Coglitore -. Vogliamo subito la riapertura delle fiere, dei mercati e delle sagre. I mercati possono stare tutti aperti, non è accettabile che ogni sindaco decida in maniera diversa». Soltanto a Catania, sono circa quattromila gli ambulanti che risentono delle chiusure. «Chiediamo al governo nazionale che vengano cancellati i debiti iscritti a ruolo e che venga cancellato lo status di cattivi pagatori – commenta Giuseppe Fichera, segretario provinciale di Fiva – Il governo stanzia risorse a cui non possiamo accedere perché risultiamo cattivi pagatori, così ci hanno messo sul lastrico».

Presenta alla manifestazione anche il deputato regionale di Fratelli d’Italia Gaetano Galvagno. «In Sicilia ci sono più di 20mila persone che si trovano in questa situazione – dichiara -. Questa è la quarta manifestazione che fanno a livello regionale, è gente che si sveglia anche alle 4 per protare a casa un pezzo di pane. Come governo regionale siamo riusciti a venire incontro ai problemi riguardanti le licenze e il Durc, ma l’appello che parte oggi è rivolto a Roma. Il governo nazionale deve capire che queste persone non chiedono regali ma solo lavoro e dignità».

.A sostenere la manifestazione è anche la Fapi, la federazione autonoma piccole imprese. «La protesta dei commercianti ambulanti di Catania è legittima, è necessaria una ripresa delle attività, in particolare di quelle all’aperto che ben disciplinate sono più sicure dal rischio contagio», dichiara il presidente Gino Scotto. «Tante piccole partite iva che da mesi sono ferme chiedono di ritornare a lavorare, per questo è necessario consentire la riapertura immediata delle aree mercatali. La Regione Siciliana – conclude il presidente di Fapi – ha il dovere di intervenire».


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