Cos’è cambiato con l’arrivo al Governo di Confindustria Sicilia?

E’ vero: i vertici di Confidustria Sicilia non ci vanno a genio. In genere, non amiamo i ‘Professionisti dell’Antimafia’. Ma abbiamo fatto due eccezioni: per l’ex assessore regionale Marco Venturi, che consideriamo una persona per bene, e per Alfonso Cicero.

Proprio un anno fa abbiamo messo in rete un video sull’Asi di Agrigento. Dove ne succedevano di cotte e di crude. E dove Cicero ne veniva fuori bene. Non ce ne siamo mai pentiti. Anzi.

Poi è arrivato il Governo di Rosario Crocetta. Dove Confindustria Sicilia conta, tanto per citare un esempio, molto di più del Pd siciliano. Conta così tanto da essersi ripreso l’assessorato alle Attività produttive – che già ha controllato nei quattro anni passati con il Governo di Raffaele Lombardo – aggiungendovi gli ‘annessi & connessi’. Intendendo, per ‘annessi & connessi’, il controllo dell’Irsap, organismo che ha ereditato la gestione di tutte le vecchie Asi siciliane.

Attenzione – lo diciamo per informare i nostri lettori – parliamo di soldi a ‘vagonate’ e di beni immobili di grande valore. Con il contorno di consulenze, incarichi legali e via continuando.

La nomina di Cicero a Commissario straordinario, è noto, è stata accompagnata da polemiche sulla sua legittimità. Una caduta di stile per il presidente Crocetta e per i vertici di Confindustria Sicilia, con riferimento al presidente, Antonello Montante, e all’ex presidente, oggi dirigente nazionale della stessa organizzazione imprenditoriale, Ivan Lo Bello.

Ci dispiace scrivere queste cose, ma non si può parlare di antimafia, di legalità e di antiracket e poi nominare un Commissario illegittimo! E che l’illegittimità ci sia lo dimostra il fatto che, adesso, Cicero è stato nominato presidente dell’Irsap.

Detto questo, siamo rimasti stupiti da tutto quello che è successo e che sta succedendo all’Irsap. Noi ricordiamo un comunicato stampa di qualche mese fa, firmato dal segretario generale della Cgil Funzione pubblica della Sicilia, Michele Palazzotto. Conosciamo Palazzotto da oltre un ventennio. E’ una persona seria. In questo comunicato Palazzotto scriveva, testualmente, che Cicero, allora Commissario dell’Irsap, avrebbe dovuto smetterla di considerare mafiosi tutti quelli che non la pensavano come lui.

Detto questo, chiudiamo il capitolo Cicero sottolineando soltanto che tutte le incongruenze e le contraddizioni di questa storia – e ce ne sono tante, forse troppe – non possono essere ascritte al solo presidente dell’Irsap, ma vanno distribuite tra il governatore Crocetta, il presidente di Confindustria Sicilia, Montante, e il dirigente di questa organizzazione, Ivan Lo Bello.

E’ inutile che ci prendiamo in giro: Cicero, all’Irsap, agisce su mandato di Confindustria Sicilia. Tutto quello che fa è riconducibile a questa strana organizzazione imprenditoriale che si comporta come un Partito politico, pur non avendo alle spalle il consenso popolare.

A questo punto, crediamo sia arrivato il momento di porre alcune domande ai ‘dioscuri’ di Confindustria Sicilia – Montante e Lo Bello – ben sapendo che, di certo, si guarderanno bene dal rispondere ai nostri interrogativi.

Egregio signor Montante, egregio signor Lo Bello, da cinque anni a questa parte controllare, in modo quasi ‘militare’, l’assessorato regionale alle Attività produttive. Ci volete dire, in questi cinque anni, cosa è cambiato in questa branca dell’amministrazione regionale?

D’accordo, con Lombardo godevate di un potere a ‘sovranità limitata’. Lombardo vi ha impedito di mettere mano alle Asi e all’Isap. Tutto vero. E’ ha anche ostacolato, in mille modi, servendosi anche di burocrati, lo stesso ex assessore Venturi. Tutto vero.

Ma in questo 9 mesi di Governo Crocetta tutto è cambiato. Ora avete il controllo totale di questo settore. Ebbene, di grazia, ci volete dire che cosa è cambiato? Al di là della bella ragazza posizionata al vertice dell’assessorato, quali sarebbero queste novità ‘epocali’ rispetto al passato?

Ci siamo persi qualche azione ‘moralizzatrice’ sui centri commerciali che ormai hanno invaso la Sicilia distruggendo tutto il tessuto del commercio tradizionale? Ci sono sfuggite grandi novità sui Distretti produttivi? C’è stata un’azione ‘moralizzatrice’ sugli stipendi dei dirigenti di Ircac e Crias? E questi due Enti che dovrebbero sostenere, rispettivamente, la cooperazione e l’artigianato, sono ben diretti o ci sono illegittimità ancora non sanate?

Già è molto singolare che un’organizzazione imprenditoriale si comporti come un Partito politico. Ma è ancora più singolare che la presenza di Confindustria Sicilia in Giunta stia coincidendo con due tra i peggiori Governi della storia dell’Autonomia siciliana.

Pensavamo che con Lombardo la Sicilia aveva toccato il fondo. Ci siamo sbagliati. Con il Governo Crocetta ci stiamo accorgendo che, in Sicilia, ci può essere più buio di mezzanotte.

Nella notte tra domenica e lunedì è morta una giovane donna. L’occasione per scoprire che nell’ospedale di Nicosia c’è un reparto di chirurgia senza la rianimazione. Una follia allo stato puro che indica con estrema chiarezza le responsabilità della politica nella gestione della sanità pubblica della nostra disgraziata Isola.

A decidere di lasciare un ospedale con la chirurgia, ma senza la rianimazione non sono certo i medici: sono i manager della sanità pubblica nominati dalla politica. C’è, in questa storia, una precisa responsabilità morale e politica.

Del resto, cari amici del ‘Partito’ di Confindustria Sicilia, oltre ad essere i protagonisti dei ‘successi’ dell’assessorato alle Attività produttive, dell’Irsap e dei Consorzi Asi (con la caterva di nomine in stile tardo democristiano), sappiate che, politicamente, siete anche responsabili dello sfascio della sanità pubblica del Governo Crocetta.

Vi piace fare i ‘politici’? Vi piace mettere i bastoni tra le ruote ai circa 10 mila dipendenti della formazione professionale? Vi piace pensare di impossessarvi della stessa formazione professionale per cominciare a fare, anche in questo settore, quello che avete fatto fino ad oggi con l’assessorato alle Attività produttive, cioè i fatti vostri?

Bene, allora cominciate ad assumervi le ‘vostre’ responsabilità politiche. Sappiate che la gente di Sicilia verrà a chiedere conto e ragione anche a voi dello sfascio della sanità pubblica siciliana, dei 28 Punti nascita chiusi per fare ‘cassa’ e delle altre follie.

Ma sappiate, soprattutto, che, da quando ci siete voi, la situazione, alla Regione, lungi dall’essere migliorata, è peggiorata. Sono peggiorati i conti pubblici, è peggiorata l’economia (la ‘vostra’ presenza ha ‘accompagnato’ la chiusura della Fiat di Termini Imerese con il contorno delle sceneggiate sulle fasulle reindustrializzazioni: è un caso?), è peggiorata l’agricoltura, è peggiorato il commercio, è peggiorata la gestione dell’acqua (con i ‘pirati’ privati che fanno il bello e il cattivo tempo), è un delirio la gestione dei rifiuti ancora incredibilmente legata alle discariche (dove ‘spatulia il vostro amico Giuseppe Catanzaro, vice presidente di Confindustria Sicilia). Sono peggiorati i lavori pubblici, è peggiorata la sanità pubblica, è peggiorata la tutela dell’ambiente, è peggiorata la formazione professionale, i Comuni sono allo sbando e via continuando.

Insomma, al peggio non c’è mai fine. Ma in questo peggio, cari signori di Confindustria Sicilia voi ci siete dentro. Fino al collo.

 Irsap, Crocetta: contro di noi i ‘punciuti’


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