Corso Martiri, stop cantieri per fornitori inoltrati in ritardo Due ditte senza certificazioni antimafia, in otto non pagate

Ripresi dopo più di cinquant’anni di attesa e di nuovo fermi. Si tratta dei lavori dei primi quattro lotti di corso dei Martirisospesi da quasi due mesi, ovvero dal 20 luglio. L’appalto, bandito da Istica e Cecos spa, consorzio privato che finanzia il faraonico piano di rilancio del rione San Berillo, è stato assegnato nel novembre 2017 al Consorzio stabile costruttori, di proprietà del gruppo imprenditoriale Capizzi di Maletto, per la cifra di circa un milione e 400mila euro. Le opere sono quasi ultimate, ma proprio attorno alle rifiniture sorge il guaio. Perché nell’agosto 2017 il Comune e la prefettura di Catania firmarono un protocollo di legalità particolarmente stringente, che prevede la consegna del certificato antimafia di ogni azienda coinvolta (sub appaltanti, fornitori, noleggio), per qualsiasi prestazione, «indipendentemente da importo, oggetto e durata e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione». Le aziende di cui si è servito il gruppo Capizzi sono nove, e due tra queste non hanno presentato l’indispensabile documento. Di conseguenza i pagamenti sono a loro volta bloccati, anche per chi – come il Consorzio stabile e le altre sette ditte di fornitura – è in regola con la certificazione antimafia.

Ma come si è giunti fino a questo punto? «È scappato qualche fornitore, che non ci è stato comunicato per tempo», sussurrano dagli uffici di Palazzo degli elefanti. Prima ancora che al Comune, l’elenco dei fornitori sarebbe dovuto giungere in tempi brevi (20 giorni) proprio alla stazione appaltante, ovvero Istica e Cecos. E questo perché, secondo il protocollo di legalità, «tutti i dati devono essere comunicati prima della stesura dei contratti». In altre parole – come conferma l’assessore ai Lavori pubblici Pippo Arcidiacono – se il gruppo Capizzi avesse informato per tempo Comune e privati, i contratti non sarebbero stati firmati e oggi i pagamenti non sarebbero bloccati. Per di più, il protocollo stabilisce che «tutti i contratti e i sub contratti dovranno prevedere una clausola risolutiva espressa nella quale è stabilita l’immediata e automatica risoluzione, qualora le verifiche antimafia diano esito interdittivo». 

«A me non risulta alcun ritardo nelle comunicazioni – spiega a MeridioNews Giuseppe Capizzi, che guida l’appaltatrice Consorzio stabile costruttori – ma se pure fosse, non capisco perché i controlli siano arrivati in fase di cantiere “matura”, ovvero quando i lavori sono quasi conclusi. E sia chiaro, ben vengano i controlli». Quanto al merito dei controlli, Capizzi precisa alcuni aspetti procedurali. «Per le categorie merceologiche delle due forniture – dichiara – non esiste white list, dunque il certificato antimafia non si può avere. In questo caso l’amministrazione avrebbe dovuto chiedere l’informativa, cosa che ha fatto. Noi abbiamo consegnato tutti gli atti». L’imprenditore di Maletto aggiunge qualche dettaglio in merito ai due fornitori. «Uno dei due è tra i più grandi fornitori a livello nazionale, anche per aziende di Stato. L’altro ha fornito una prestazione di dettaglio rispetto all’importo dell’appalto». «Le amministrazioni che si sono susseguite stanno collaborando con noi – conclude Capizzi – ma se la nostra azienda non fosse stata solida, oggi questi ritardi nei pagamenti ci avrebbero fatto fallire».

Come si esce da questo cul-de-sac? Mica facile. «È vero che, se quelle due forniture fossero state segnalate per tempo, ora probabilmente le aziende sarebbero tutte pagate. Però – spiega l’assessore Arcidiacono – secondo me l’errore di fondo contenuto nel protocollo di legalità è che viene specificato che “tutta la filiera” debba avere il certificato antimafia, ma senza specificare che per lo meno chi è in regola vada pagato». Arcidiacono ha infatti proposto alla prefettura di valutare l’ipotesi di effettuare i pagamenti verso chi è a posto con le carte, pur proseguendo nelle verifiche sulle altre due aziende. «Mi è stato risposto – conclude – che verrà convocata la cabina di regia per discutere questa ipotesi».

L’appalto riguarda alcune aree destinate al verde pubblico, una piazza, un campo sportivo polivalente e diverse opere complementari al progetto. Nello specifico impianti fognari e di illuminazione. Si tratta semplicemente del primo mattone di una vasta operazione nell’area, con passeggiate e zone commerciali, ideata dall’architetto e designer palermitano Mario Cucinella. Se il primo appalto ha mostrato le sue gatte da pelare, il progetto del secondo – da quasi 14 milioni euro, per la costruzione di un parcheggio e di altre strutture – è al vaglio di una società di controllo indipendente. E i tempi delle verifiche si stanno rivelando più lunghi del previsto. Sia l’assessore che gli uffici sono convinti, però, che potrà essere bandito nei primi mesi del 2019. Frattanto, è sempre più degradato lo slargo arredato frettolosamente e inaugurato dall’amministrazione Bianco in campagna elettorale, uno dei quattro settori coinvolti dal primo appalto.   


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]