La polemica è scoppiata a inizio estate, quando alcuni commercianti hanno ammesso di avere sparso una sostanza come deterrente ai bisognini degli animali. Adesso i marciapiede si sono tinti di nuovo di giallo, tra i dubbi dei cittadini per l'eventuale tossicità. Su cui si attendono i risultati degli accertamenti. Guarda le foto
Corso Italia, torna la polvere anti-pipì dei cani Proprietari preoccupati, in corso le analisi Asp
Dopo le polpette avvelenate e i wurstel contenenti chiodi, i proprietari di cani si preoccupano di una polvere che viene sparsa per le strade di Catania, specie in corrispondenza di negozi, vetrine e portoni privati. Una sostanza di cui non sono chiare la composizione e l’eventuale pericolosità e su cui adesso si dovrà pronunciare l’Asp etnea. L’inizio della vicenda risale all’inizio dell’estate quando, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, è la libreria Cavallotto ad ammettere di aver sparso una polvere davanti alle proprie vetrine come deterrente per la pipì dei cani. Dopo varie critiche e polemiche, dalla libreria si sono detti inconsapevoli dell’eventuale pericolo per gli animali e dispiaciuti. Allora il materiale è stato rimosso, ma il problema è tornato a galla nelle ultime settimane, quando la sostanza è riapparsa sempre nella zona tra corso Italia e viale Ionio.
A fare la scoperta è Gabriella Virgillito dell’associazione Anta Onlus, che ha allertato i vigili e inviato una richiesta formale all’Asp per analizzare l’elemento ritrovato. «È un incubo – racconta – ogni tanto esci e trovi questa polvere gialla, presumibilmente zolfo, che chiunque è in grado di procurarsi in un negozio di agricoltura». La risposta di commercianti e persone comuni, stanche di dover provvedere alla pulizia della sporcizia causata da altri di fronte alle proprie porte. «Ma non è affatto deterrente perché non ha alcun odore particolare – continua Virgillito, che definisce questa pratica – una specie di atto terroristico nei confronti dei padroni degli animali, terrorizzati al pensiero che il proprio cane possa intossicarsi». «La legge inoltre – ricorda l’animalista – condanna chi sparge veleno per strada, perché è dannoso anche per l’ambiente. Spesso però la gente non ne è a conoscenza e anche l’intervento dei vigili non sempre è tempestivo».
La soluzione più semplice potrebbe essere portare con sé una bottiglia d’acqua per ripulire il punto scelto dal cane per i propri bisognini, come fa una coppia a spasso con il proprio Cavalier King. «Abbiamo sentito questa storia dei veleni e siamo abbastanza preoccupati perché passeggiamo sempre in questa zona», raccontano. Non ne era invece al corrente una signora che in piazza Galatea fa giocare il proprio Labrador insieme alla propria figlia e che, pur frequentando la zona di corso Italia, non si spinge mai fino al tratto interessato. Dove ci sono invece tanti negozi. «Un pomeriggio ho visto una signora che buttava una polvere verde e mi sono documentato su Internet – dice uno dei commercianti – Sono polveri che vengono messe per formiche e scarafaggi e non dovrebbero essere rischiose per i cani». «In ogni caso – aggiunge -, i proprietari degli animali dovrebbero stare più attenti a dove fanno urinare il proprio cane ed evitare almeno le vetrine dei negozi e i portoni dei palazzi».
Anche una delle clienti si interessa alla conversazione, raccontando di quando sono venuti gli operatori dell’Asp per prelevare dei campioni. «Anche se non l’ho inalata, mi è venuta l’allergia per tutto il pomeriggio». «Abbiamo sentito di qualche commerciante che mette questa polvere fuori dal negozio e di residenti che si sono lamentati», spiegano da un panificio. Mentre in giro i proprietari degli animali si domandano quanto ci sia da preoccuparsi. «A me hanno detto che sono sostanze atossiche, che servono solo da repellente – racconta Lele, che si gode il pomeriggio con un’amica e i due cani – Quando l’ho sentito per la prima volta ero terrorizzata ma, dopo che il mio cane è entrato a contatto con questa polvere e non è successo nulla, mi sono tranquillizzata. Anche se all’angolo tra viale Ionio e via Pasubio il marciapiede è sempre giallo». Ecco perché per Gabriella Virgillito resta un dato: «Avere un cane a Catania è un’impresa complicata e scoraggiante. Dai commercianti che non permettono l’ingresso degli animali nei locali pubblici all’assenza di aree e servizi dedicati». Per lei e per molti altri bisogna «educare i catanesi al rispetto dell’animale e dell’uomo e comportarsi in modo civile per incentivare l’adozione dei cani».