Corsa a sindaco, Ferrandelli lancia la sfida «Invito Orlando a un confronto pubblico»

Fabrizio Ferrandelli, come testimoniano i nuovi cartelloni elettorali presentati questa mattina, viaggia da solo verso la consultazione che in primavera deciderà il nuovo sindaco di Palermo. Solo nel senso di aver rotto tutti i legami con i partiti («chi vive di tatticismi morirà di tatticismi»), coinvolgendo però i singoli di ogni estrazione politica e sociale, e infatti a sentirlo ci sono Antonella Monastra e Salvatore Cianciolo, ma anche Tony Pellicane (uno degli storici leader del movimento dei senza casa) e il preside di frontiera Domenico Di Fatta. Ferrandelli sottolinea come proprio dall’incontro di diversi punti di vista stia nascendo il suo programma elettorale: «In questi mesi abbiamo incontrato più di 50mila palermitani sui problemi del territorio, ascoltando le loro proposte, e raccogliendo oltre 2700 indicazioni. Abbiamo approntato liste con più di 100 candidati a Sala delle Lapidi e oltre 300 per le Circoscrizioni».

E a questo proposito, risponde così a chi potrebbe definire qualunquismo il voler accogliere pareri provenienti dalle parti più disparate: «Il programma, di cui abbiamo fatto la prima stesura programmatica a dicembre, è la misurazione di cose concrete. Abbiamo ascoltato nei tavoli di lavoro le opinioni di tutti, e con i facilitatori sociali è stato possibile trovare dei punti d’incontro. Questi stakeholders sono professionisti che hanno contribuito ad esempio alla stesura del bilancio partecipativo del comune di Bologna». Tra le proposte emerse e mediate in questi tavoli tematici e leggibili qui) troviamo spunti in ambito sociale come il database dei senza tetto o il potenziamento degli asili nido, per la mobilità si pensa a riproporre la sopraelevata nella circonvallazione, parcheggi multipiano e navette continue/mini bus a bassissime emissioni, soprattutto per le periferie, mentre in abito di gestione del territorio si pensa ad responsabilizzare maggiormente le Circoscrizioni affidando a loro la mappatura dei luoghi abbandonati e dei bisogni, e la creazione di punti di aggregazione che rispondano alle esigenze delle varie zone.

Si trovano comunque anche altre idee, dalla sospensione della Ztl per 6 mesi, al concorso internazionale per la direzione del Museo di Arte moderna e contemporanea, fino al bando per selezionare un gruppo di professionisti che possano offrire consulenza gratuita alle start-up, passando per la creazione di una rete fra i parcheggi esistenti o le proposte circa la realizzazione di funivia tra la città e il Santuario di Santa Rosalia e di un servizio di piccoli battelli che faccia la spola tra i diversi porti della città. E ancora piani colore di zona, orti urbani alla Favorita, vigili urbani di quartiere, bonifica del fiume Oreto, recupero delle caserme nella zona di corso Calatafimi.

Un punto fermo sottolineato dal candidato Ferrandelli è la distanza dal comportamento delle altre forze in campo: «Noi abbiamo le idee chiare e abbiamo stilato la prima bozza di programma, gli altri sono confusi. Noi non abbiamo fatto una consultazione online con poche centinaia di partecipanti (le Comunarie del M5S, n.d.r.), noi abbiamo incontrato i cittadini per davvero. Nel movimento 5 Stelle ormai ci sono più correnti che nel Pd». E al centro del mirino c’è l’ex partito di appartenenza, e il possibile accordo con il sindaco Leoluca Orlando. «Non ho rinnovato la tessera per accogliere le esperienze provenienti da tutti i soggetti, gli altri (il Pd), dovranno spiegare ai palermitani come gli ex avversari siano ora alleati. In politica non ci sono sommatorie di percentuali, spesso sono delle sottrazioni figlie della mancanza di un percorso lineare e coerente. Davvero gli elettori del Partito Democratico accetteranno un accordo frutto di una stretta di mano di una notte? E i radical-chic dovranno dirci come mai adesso si inizia a dialogare con Crocetta e il Pd».

Il discorso vira quindi sulle critiche all’amministrazione uscente: «È mai possibile che da 30 anni in campagna elettorale si parli sempre delle stesse cose, tipo gli autobus ridotti a carri bestiame o la città sempre più sporca? Non si fa il sindaco negli ultimi 90 giorni, si fa in 5 anni. Invito Orlando ad un confronto pubblico sulle questioni reali, sfido l’amministrazione attuale a confrontarsi sui temi come i servizi sociali, l’attrattività verso gli imprenditori. Per amministrare la città bisogna conoscere i meccanismi, lo stato delle municipalizzate, la situazione dei dipendenti comunali. Al momento assistiamo a professionalità mortificate e a barriere su barriere che tengono a distanza il cittadino». 

Massimo Gucciardo

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