Cooperative, immigrazione e denaro. Un intreccio che emerge dall’operazione Blonds, costruita dalla procura di Catania in collaborazione con i magistrati di Gela. Gli inquirenti avrebbero descritto una presunta associazione a delinquere a cui vengono contestati – a vario titolo – numerosi reati contro la pubblica amministrazione, in particolare corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e di frode nelle pubbliche forniture, estorsione e maltrattamenti. Il gruppo sarebbe stato capeggiato dal 62enne Pietro Marino Biondi e dalla 42enne Gemma Iapichello: per entrambi la misura cautelare è il carcere, a piazza Lanza. Altre dieci persone si trovano ai domiciliari. Provvedimenti che sono stati eseguiti oggi dai carabinieri. Sono otto, invece, le cooperative sequestrate. Operavano sopratutto nel settore dei minori stranieri non accompagnati, anziani e diversamente abili. Per un valore di mercato da circa 3 milioni e un giro d’affari da 20 milioni di euro.
Secondo la ricostruzione dei pm, il sistema edificato dagli indagati si fondava anche sull’assunzione «nelle varie cooperative/associazioni di parenti dei funzionari pubblici addetti al controllo del settore, creando una commistione tra controllore e controllato». Questo avrebbe permesso di eludere gli obblighi contrattuali assunti con vari enti pubblici: ai minori ospitati – a detta degli investigatori – venivano somministrati cibi di scarto, non veniva fornita la necessaria assistenza e, per altro, non venivano garantite le normali condizioni igienico sanitarie.
Due dipendenti dell’Inps – Natale Di Franca e Paolo Duca – sono coinvolti in quanto, per ottenere dei vantaggi, avrebbero dato priorità alle pratiche della presunta associazione a delinquere, avrebbero soprasseduto sulle sanzioni e avrebbero inoltre avvertito Binodi in anticipo su ispezioni e verifiche. Biondi, assieme ad Alessandro Giannone, Giuseppe Maria Palumbo e Francesca Ventimiglia, è indagato anche per maltrattamenti: i minori non accompagnati, a quanto pare, mangiavano cibo avariato e dormivano su letti infestati da pulci.
Infine, il lavoro dei magistrati contempla un caso di presunta estorsione: Biondi, insieme a Clara Favatella, avrebbe tentato di farsi consegnare da un giovane migrante la somma di 400 euro, in cambio della promessa di ottenere un posto di lavoro in una delle cooperative gestite, così da ottenere il permesso di soggiorno ed evitare l’espulsione dal territorio nazionale.
I nomi degli indagati:
Le cooperative sequestrate:
Associazione Solidarietà 2000
Cooperativa Comunità Per Vivere Insieme,
Cooperativa Onlus Pianeti Diversi
Cooperativa Progetto Vita Onlus
Cooperativa Comunità Il Quadrifoglio Onlus
Cooperativa Alba
Cooperativa Le Fata Dell’arcobaleno
Associazione Albero Della Vita
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