Si cerca di dare un volto e un nome al corpo senza vita trovato nelle campane di via del Trebbiatore a Biancavilla. Il cadavere è stato rinvenuto in avanzato stato di decomposizione, ormai scheletrico, a brandelli e con la testa staccata dal corpo. A trovare la salma un cercatore di funghi, dopo averla vista giacere in una radura a pochi metri da un casolare con il tetto parzialmente crollato, fra ulivi e fichi d’India. Subito dopo il suo ritrovamento, l’uomo è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale Garibaldi centro di Catania. Dove oggi o al più tardi domani dovrebbe essere effettuata l’autopsia. Necessaria a fare chiarezza sull’identità del cadavere.
Le indagini del caso sono affidate ai carabinieri della compagna di Paternò e ai militari del nucleo operativo del comando provinciale, coordinati dal sostituto procuratore Andrea Ursino. Gli inquirenti, al fine di identificare la vittima, stanno concentrando al loro attenzione su due casi di persone scomparse: si tratta del 38enne adranita Nicola Ciadamidaro, di cui non si hanno notizie dallo scorso 3 giugno, quando con il suo motorino elettrico stava andando in palestra, ma non è mai arrivato a destinazione; l’altro scomparso è il 29enne licodiese Daniele Cancemi, di cui si sono perse le tracce dalle 13 dello scorso 30 agosto, quando al termine del pranzo con il padre e la compagna di quest’ultimo ha detto che stava andando a fare una doccia e poi a riposarsi.
Ed è proprio su Daniele Cancemi che nelle ultime ore si sono accessi i riflettori da parte degli investigatori. Non esistono ancora certezze sull’identità del corpo ritrovato a Biancavilla (saranno necessari, oltre all’autopsia, l’esito della Tac e del test del Dna), per questo gli inquirenti stanno valutando i pochi elementi trovati nella zona del cadavere. Come i «brandelli di maglietta bianca o gialla». Viste le pessime condizioni del corpo non sarebbe stato possibile trovare eventuali tatuaggi che potrebbero aiutare a identificare il morto: Daniele Cancemi ne ha uno con una lucertola sotto il collo.
L’esame del medico legale potrebbe consentire alla magistratura di formulare un’ipotesi sul momento in cui è avvenuta la morte. Di più: gli esami sul corpo potrebbero chiarire se si sia trattato di omicidio, suicidio o di un incidente. Da accertare c’è anche se il luogo del ritrovamento del cadavere, via del Trebbiatore, coincida con il posto in cui è avvenuto il decesso. Una delle ipotesi prevede che la vittima sia morta altrove e successivamente trasportata in quella zona per depistare le indagini. Al vaglio delle forze dell’ordine anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza all’esterno delle abitazioni che si affacciano su quella strada.
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