La donna, una docente che lavora in Lombardia, è arrivata ieri a San Fratello. Non presenta sintomi, ma per via precauzionale le persone che sono entrate in contatto con lei rimarranno a casa. Al Policlinico di Catania tutti i tamponi sono negativi
Coronavirus, negativi altri cinque test in Sicilia Orientale Una donna ritorna da Codogno. Due famiglie in isolamento
Proseguono gli esami clinici sui casi sospetti. Anche questa mattina al Policlinico di Catania si è lavorato ad altri cinque tamponi. I campioni erano stati prelevati a persone che presentavano una sintomatologia compatibile con l’infezione da Coronavirus. Stando a quanto verificato da MeridioNews, i cinque controlli sono risultati tutti negativi. Ieri erano stati otto i controlli effettuati, anche in quel caso tutti negativi. A conferma di come a oggi il virus non è stato diagnosticato in nessun individuo presente in Sicilia.
Arriva, intanto, da San Fratello la notizia di una donna che è tornata ieri in Sicilia da Codogno, il centro lombardo da cui si pensa possa essere partita l’epidemia. La donna, che lavora come insegnante, ha lasciato il paese quando ancora l’area non era stata interdetta per decisione del Consiglio dei ministri. Partita da Bergamo, è arrivata a Palermo. «Non c’è stata nessuna malizia nel suo comportamento, aveva il viaggio già programmato e ha fatto ritorno a casa», dichiara a MeridioNews il sindaco di San Fratello Salvatore Sidoti.
Nel centro sui Nebrodi, due famiglie sono in autoisolamento volontario. «Si tratta di una misura precauzionale, la donna non presenta alcun sintomo. Le due famiglie hanno deciso di rimanere a casa, dopo essere entrate in contatto con lei», prosegue Sidoti. Del caso sono state informate le autorità e l’Asp. Al momento, però, non è previsto che la donna venga sottoposta al tampone. «Quando non ci sono sintomi, non è un passaggio obbligatorio – spiega il sindaco -. Continueremo a monitorare la situazione, ma siamo sereni».
Ai cittadini l’invito a seguire i suggerimenti forniti dal ministero della Salute (qui si può leggere e scaricare il decalogo). In presenza di sintomi influenzali sospetti (febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza) e si è tornati da un viaggio in Cina da meno di 14 giorni, o si è stati a contatto con persone tornate dalla Cina da meno di 14 giorni, non bisogna andare personalmente al pronto soccorso, ma chiamare il medico di famiglia. In alternativa esistono due numeri da chiamare: il 1500 del ministero della Salute che risponde in più lingue, o il 112, numero unico d’emergenza attivo in tutta la Sicilia.
Il decalogo ministeriale è così articolato: 1) lavati spesso le mani; 2) evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; 3) non toccarti occhi, naso e bocca con le mani; 4) copri bocca e naso se starnutisci o tossisci; 5) non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; 6) pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; 7) usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate; 8) i prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; 9) contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni; 10) gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.