«Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada». Con un post su Facebook attorno a mezzanotte, accompagnato da una foto che ritrae molte auto in fila agli imbarcaderi dello Stretto, Nello Musumeci batte i pugni e chiede che i divieti siano applicati e non rimangano sulla carta.
«Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente – aggiunge – C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!»
Poi un’ora dopo un secondo post. «Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno».
Ieri, in seguito al fermo di molte attività produttive, per scongiurare un nuovo ritorno di massa di lavoratori al Sud, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un nuovo decreto che vieta gli spostamenti fuori dal proprio Comune, al netto dei motivi di salute, lavoro e assoluta urgenza.
In mattinata il sindaco di Messina Cateno De Luca annuncia che stasera andrà personalmente agli imbarcaderi, «a costo di farmi arrestare», dice annunciando di preparare «una diffida contro il Governo nazionale, il Prefetto di Messina, di Reggio Calabria e dei Questori: voglio capire che cosa è successo stanotte».
«Dovete smetterla di emanare provvedimenti se poi non avete la forza di farli applicare – attacca, rivolgendosi ai ministri della Salute e dell’Interno – perché è un’umiliazione per me che sono in trincea e non nei Palazzi dorati. È umiliante anche per chi continua a stare murato in casa. Cari ministri, prefetti e questori, organizzatevi perché io stasera sarò lì, a non fare passare nessuno. Non ci lasceremo più prenderci in giro: si deve realmente schierare l’esercito sulle sponde dello Stretto».
«Invito anche il Presidente Musimeci a seguirmi – aggiunge – basta con le proteste isolate. Venga con me stasera sulla sponda dello Stretto. Non permetta a nessuno di giocare con la pazienza dei siciliani».
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