Continuano le ricerche di Giuseppe Liotta, il pediatra palermitano di cui non si hanno tracce da sabato. La furia dell'acqua potrebbe averlo trasportato oltre il tratto di strada al confine con Ficuzza. Gli investigatori continuano a cercare, scavando anche in mezzo al fango
Corleone, trovato il giubbotto del medico disperso «Aveva paura del maltempo ma è andato lo stesso»
Continuano incessantemente le ricerche di Giuseppe Liotta, il pediatra palermitano disperso da sabato mentre si stava recando all’ospedale di Corleone per prestare servizio. Gli uomini del comando dei carabinieri di Corleone questa notte hanno ritrovato il suo giubbotto in contrada Scalilli all’ingresso del paese, ma di lui ancora nessuna traccia.
«Lo stiamo cercando senza sosta da sabato – riferiscono fonti dei carabinieri – l’ultimo segnale della presenza del dottore in questo territorio c’è stato fornito dal position, ovvero l’indicatore dell’ esistenza di un cellulare che probabilmente dopo diverse ore si è scaricato, ma stiamo continuando a cercare». La furia dell’acqua e il fango potrebbero aver travolto l’uomo, trasportando il corpo anche in un punto più distante. Mentre l’area di ricerca sembra ormai delimitata .
Tra i fatti certi oltre al ritrovamento del giubbotto c’è la vettura del medico (un Tiguan di colore bianco), un’auto di grossa cilindrata abbandonata nel tentativo di mettersi in salvo nel tratto di strada tra Ficuzza e Corleone. Ed è lì che ormai si concentrano gli investigatori, scavando anche in mezzo al fango. Intanto un pensiero misto a una forte preoccupazione è stato espresso da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri.
«Liotta aveva paura del maltempo, così riferiscono i familiari, ma si è messo in macchina per prendere servizio – continua Anelli – per andare a curare i suoi pazienti e i suoi bambini. Per un medico la vita dei suoi pazienti viene prima di qualunque pericolo,di qualunque sacrificio, prima della sua stessa vita. Un medico risponde sempre di sì a una richiesta di aiuto». E sono soprattutto i familiari di Liotta, che risiedono a Palermo – la moglie che di professione fa l’oncologa e i suoi due bambini – a vivere ore difficili nella speranza di risvegliarsi da questo incubo.