Quello delle coppie omogenitoriali è un tema che da mesi tiene banco in consiglio comunale a Palermo, due mozioni, discussioni e infine anche una sentenza, che punisce il Comune per la mancata trascrizione a registro di due bambini, figli di una coppia omogenitoriale. Adesso, anche grazie all’intervento del comitato transpartitico Esistono i Diritti, che pure […]
Ars, mozione transpartitica per i figli delle coppie omogenitoriali. Miccichè: «Una battaglia troppo importante»
Quello delle coppie omogenitoriali è un tema che da mesi tiene banco in consiglio comunale a Palermo, due mozioni, discussioni e infine anche una sentenza, che punisce il Comune per la mancata trascrizione a registro di due bambini, figli di una coppia omogenitoriale. Adesso, anche grazie all’intervento del comitato transpartitico Esistono i Diritti, che pure a sala Martorana ha portato avanti questa battaglia, la tematica arriva sul banco dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, con una mozione che vede come primi firmatari Gianfranco Miccichè e Valentina Chinnici. La mozione è stata sottoscritta trasversalmente da tutti i deputati e le deputate dei gruppi Pd, Sud chiama Nord e M5S, nonché da Stefano Pellegrino deputato all’Ars di Forza Italia, approvata all’unanimità dall’Aula.
«È una battaglia troppo importante – dice Miccichè – Ormai è stato accettato il concetto della famiglia omosessuale, che senso ha dire “accetto una famiglia purché non abbia i figli”? I sindaci non possono trascrivere i figli delle coppie omogenitoriali per delle stupidità. Oggi finalmente cominciano ad arrivare delle sentenze, non ultima quella della corte d’Appello di Palermo, che ha condannato il Comune e il ministero a risarcire le spese. È chiaro che questa sentenza scatenerà in tutta Italia polemiche e danni erariali importanti. Noi oggi non chiediamo di fare un esame di coscienza agli italiani per sapere se è giusto o sbagliato, noi chiediamo al governo nazionale di legiferare, in modo da mettere punti fermi per sapere cosa si deve fare».
«Per noi – aggiunge Chinnici – vale il principio che in mezzo adun vuoto normativo istituzionale che si è creato bisogna porre rimedio. Occorre salvaguardare l’interesse dei minori che è prioritario, come sancito dalle sentenze della magistratura».