La task force voluta dal questore Salvatore Longo si sposta nei locali della riviera. Nella serata del 15 luglio sono scattate le ispezioni per i due noti ristoranti-pizzeria. Sequestrati 40 chili di alimenti al Poco loco, mentre è stata sospesa l'attività di ristorazione (ma non di pizzeria) per Al tubo, a causa delle pessime condizioni igienico sanitarie dei locali della cucina. Guarda le foto
Controlli nei locali di Aci Castello Sanzioni per il Poco Loco e Al Tubo
Si spostano su Aci Castello i controlli della task force della Questura di Catania nelle attività di ristorazione. A subire le ispezioni nella serata del 15 luglio sono stati i locali Poco Loco e Al tubo. Nel primo, nota pizzeria e ristorante di via Nazario Sauro, sono stati sequestrati 40 chili di prodotti, soprattutto pesce, «non conservati in modo idoneo», sottolineano dalla Questura. Per questo il titolare è stato indagato per il reato di cattiva conservazione degli alimenti.
Le forze dell’ordine, sotto il coordinamento dellUPGSP, e insieme ai medici dellAsp 3 di Catania, a funzionari dellInail e agli ispettori del lavoro hanno quindi contestato delle infrazioni sia per alcune modifiche strutturali realizzate arbitrariamente senza le prescritte autorizzazioni, sia per il mancato aggiornamento delle attestazioni Haccp, il documento che certifica una formazione adeguata per ciò che riguarda ligiene e la sicurezza alimentare. La somma delle sanzioni elevate è di circa 2mila euro. Tutto regolare invece nei contratti dei dipendenti, regolarmente assunti.
Situazione peggiore al locale Al tubo, di via Marconi. Qui il personale dell’Asp – si legge nella nota inviata dalla Questura – «ha disposto la sospensione dellattività di ristorazione (non invece quella della pizzeria) a causa delle pessime condizioni igienico sanitarie dei locali della cucina». In particolare è stato trovato «un notevole accumulo di sporcizia» sulle attrezzature e sulle superfici su cui venivano preparati gli alimenti. Si aggiungono anche carenze strutturali nei bagni e tre lavoratori in nero sui sette totali. Una percentuale che supera il 20 per cento di tutta la forza lavoro, condizione che fa scattare la sospensione dell’attività commerciale. Complessivamente il totale delle sanzioni ammonta a 15mila euro.