Il locale di via Etnea è stato chiuso per cinque giorni con un verbale da parte della questura per mancato rispetto delle norme anticovid. «Abbiamo ricevuto 5 ispezioni in altrettanti giorni. Era tutto nella norma mio fratello aveva la mascherina un po' abbassata»
Controlli Covid, pasticceria Spinella contesta chiusura «Mascherina appena abbassata, ci sono le telecamere»
Nel verbale della questura si legge che la sanzione è stata emessa «in quanto all’interno dell’esercizio di somministrazione alimenti e bevande, l’addetto alla cassa non indossava correttamente i previsti dispositivi di protezione individuale (mascherina di protezione)». Questo il provvedimento della questura nei confronti del bar Spinella. Intorno alle 10 di ieri mattina, infatti, all’interno del locale di via Etnea sono stati svolti dei controlli da parte della polizia insieme alla guardia di finanza, che riscontravano come chi stava alla cassa non rispettava il corretto uso della mascherina. Così, nei confronti del proprietario del locale è scattata la multa di 280 euro. Inoltre – ed è quello che viene ancor più contestato dai proprietari – è stata disposta la chiusura dell’attività per cinque giorni.
A 24 ore dalla sanzione, a parlare a MeridioNews è Santo Di Mauro, proprietario e amministratore del locale. «Prima di ieri, per cinque giorni abbiamo ricevuto controlli – afferma il titolare – Com’è giusto che sia e come per le altre attività, noi siamo stati sempre disponibili, anche se ogni volta che vengono gli agenti c’è sempre un certo disagio anche per i clienti che vengono controllati mentre mangiano. A ogni verifica, sia per quel che riguarda le norme igieniche dei locali che sulle misure anticovid, tutto è risultato sempre nella norma: inoltre i clienti sono sempre stati trovati provvisti di green pass. Ieri mio fratello, che stava alla cassa, aveva la mascherina leggermente abbassata e provava a parlare con gli agenti. Così ci hanno fatto la multa».
Secondo Di Mauro l’azione potrebbe apparire strumentale. «Non so cosa pensare e non voglio scagliarmi certo contro le istituzioni – specifica Di Mauro – ma se dopo cinque giorni di continui controlli si arriva a tanto, allora dovrei pensare che forse hanno realizzato ciò che dovevano realizzare. Noi osserviamo la legge, non siamo no-vax, ma tutti vaccinati con doppia dose, i dipendenti sono tutti con mascherina. Inoltre, se dovessero contestare anche solo il mancato pagamento di suolo pubblico, posso tranquillamente dimostrare che siamo in regola». Adesso i proprietari sono decisi di intraprendere le vie legali. «Abbiamo anche le immagini delle telecamere che potranno dimostrare che tutti eravamo con le mascherine e che mio fratello la sua l’ha abbassata leggermente, per poco tempo – conclude Di Mauro – Ci difenderemo da una situazione che definiamo incresciosa, specie nei confronti dei miei 35 dipendenti che lavorano. Oltre al Covid, quest’anno abbiamo dovuto fare i conti col maltempo. Adesso, con le belle giornate e il periodo natalizio, stavamo tornando a lavorare. Questi giorni sono fondamentali e invece abbiamo l’attività chiusa temporaneamente».