Da Catania ad Acireale, passando per Paternò. In tutta la provincia sono state elevate ammende per 58.668 euro, e contestate altre per 104.233. Sono stati scoperti undici lavoratori in nero e undici irregolari. Fermata la costruzione delle opere edili che non garantivano l'incolumità degli operai secondo quanto stabilito dalla legge
Controlli carabinieri su lavoro nero e sicurezza Maxi multe e attività sospese per cantieri e bar
Contrasto al lavoro nero, al caporalato, alle irregolarità in materia di sicurezza. I carabinieri hanno svolto di recente numerose attività di controllo, a Catania e provincia. Sono state visitate 16 aziende e verificate 57 posizioni lavorative. Durante gli accertamenti sono stati scoperti undici lavoratori in nero, undici irregolari. Il che ha portato i titolari delle imprese a essere multati di 4mila euro per ogni lavoratore e alla sospensione dell’attività. Nel complesso sono state elevate ammende per 58.668 euro, contestate sanzioni per 104.233 euro, recuperati contributi e premi assistenziali per 77.400 euro e segnalate inadempienze previdenziali per 8.900 euro.
Tre imprenditori – a Mascali, Acireale e Catania – sono stati segnalati per non avere installato alcuni dispositivi di sicurezza nei loro cantieri. Ad Acireale altri due imprenditori sono stati deferiti per la mancata sorveglianza sanitaria in favore dei lavoratori e per non avere predisposto un idoneo impianto elettrico di cantiere mettendo a rischio folgorazione gli operai: inoltre nel loro caso venivano anche individuati quattro lavoratori in nero sui sei totali, per cui entrambe le attività sono state sospese ed è stata irrogata una sanzione.
A Paternò, in un cantiere venivano scoperti altri due lavoratori in nero sui tre presenti in totale. Anche in questo caso i lavori sono stati bloccati. Gli imprenditori, oltre alla multa per posizione irregolare dei loro dipendenti, sono stati deferiti anche per il mancato allestimento dei parapetti per i lavori in quota, la mancata copertura delle aperture nel vuoto, l’omessa distribuzione dei dispositivi di protezione individuale ai lavoratori. Sospesa l’attività di un bar di Catania, dove veniva sorpreso a lavorare in nero un dipendente. Chiusa la saracinesca anche di un panificio di Camporotondo Etneo, per la stessa motivazione.