Fondamentale per l'andamento della trattativa è l'incontro convocato per domani. Se l'intesa saltasse, da gennaio 2016 resterebbero a casa 133 lavoratori. Condizione che pregiudicherebbe la preparazione necessaria per l’avvio della stagione irrigua prevista per inizio giugno
Consorzio di bonifica, trovati i fondi per gli stagionali Sbloccato il 2015, resta l’incertezza per l’anno prossimo
Importanti novità per i lavoratori del Consorzio di bonifica 9, da diverse settimane impegnati in una protesta diretta verso il governo regionale, dal quale chiedono le rassicurazioni necessarie perché le istituzioni continuino a investire sull’ente. La mattinata di ieri ha offerto spunti interessati affinché il problema possa nel più breve tempo possibile avere delle soluzioni. Il giorno precedente la protesta ha assunto toni eclatanti da parte del personale del Consorzio, coincisa con la minaccia da parte dei 44 lavoratori – i cosiddetti cinquantunisti – di gettarsi nel vuoto dal terrazzo della sede di via Centuripe.
Ieri c’è stata qualche novità, come ha affermato Ernesto Abate, rappresentante sindacale della Cisl: «In primis la convocazione di un tavolo previsto per venerdì alle 10.30, al quale parteciperanno Paolo Mascellino, commissario straordinario dei Consorzi della Sicilia orientale i sindacati di categoria della Cgil, Cisl e Uil, nonché i deputati regionali». Inoltre «sono stati trovati i fondi necessari per la riassunzione, probabilmente già lunedì, dei 51nisti, per tutta il 2015». La trattativa di venerdì ha una particolare importanza, in quanto i sindacati di categoria chiedono da tempo di sbloccare l’assunzione, per tutto l’anno solare già a partire da gennaio 2016, di tutti i lavoratori stagionali. Tuttavia, se non dovesse essere trovata una intesa, resteranno a casa i 133 stagionali, pregiudicando di conseguenza la preparazione necessaria per l’avvio della stagione irrigua prevista per inizio giugno.
Sul fatto è intervenuto Luca Sammartino, deputato regionale del Partito democratico: «Bisogna convocare immediatamente un tavolo di confronto alla presenza dei sindacati, dei vertici della struttura e del commissario per i Consorzi della Sicilia orientale – dichiara – Da un lato ci sono lavoratori esasperati, dall’altro imprenditori che pagano il canone per un servizio che non ricevono, e tutto riporta alla gestione dei vertici del Consorzio. Una situazione che rischia di diventare ingestibile, con conseguenze pesantissime sul territorio». Anche il deputato europeo Salvo Pogliese ha ribadito la necessita di trovare una soluzione in quanto la situazione del Consorzio «non è più sostenibile e necessita di un pronto intervento della Regione siciliana, fino ad ora rimasta cieca e sorda, innanzi a una problematica che danneggia sia i diritti dei lavoratori del Consorzio sia gli imprenditori agricoli etnei ridotti letteralmente senz’acqua nel periodo più caldo dell’anno».