Consiglio, manca numero legale per le case a Nesima Arcidiacono: «In aula anche quando si è contrari»

Nella giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia, l’aula consiliare del Comune ha molti scranni liberi. I consiglieri presenti leggono uno per volta i nomi delle vittime della criminalità organizzata di stampo mafioso dinanzi a un gruppo di attivisti dell’associazione Libera, gli stessi che hanno promosso la manifestazione in mattinata. Ad accogliere ogni nome è un rigoroso silenzio, interrotto solo dall’applauso finale. La solennità del momento viene messa da parte dall’avvio dell’ordine dei del giorno. 

Il programma prevede la trattazione della non adozione di due progetti di edilizia popolare e il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio. Ma l’ultimo punto non viene affrontato perché sull’interrogazione precedente i gruppi di centrodestra Area popolare e Grande Catania escono dall’aula, facendo così mancare il numero legale. La mossa era stata annunciata poco prima da Sebastiano Anastasi del gruppo Grande Catania. «Noi dell’opposizione siamo disponibili al dialogo fino a quando manca un partito, ma quando non c’è l’intera maggioranza non si può lavorare», spiega a MeridioNews Anastasi. Che toglie ogni dubbio: «Io non voterò più nulla di quello che viene presentato dall’amministrazione. Il sindaco Enzo Bianco sarà bravissimo ma alla vigilia del secondo anno di amministrazione si deve rendere conto che la maggioranza non esiste più». 

Interviene sulla frequente mancanza del numero legale anche il vice presidente vicario del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono, che bacchetta i colleghi. «La presenza in aula e la partecipazione ai lavori sono responsabilità non tanto del partito quanto dell’individuo, ed è buona norma essere presenti per rispettare il voto degli elettori – afferma il consigliere di Sicilia democratica -. Personalmente ho votato anche contro alcune delibere dell’amministrazione però ne ho sempre spiegato il motivo». 

La mancanza dei consiglieri comunali sarebbe legata alla votazione sul programma edilizio Fin.co.ge.ro – un progetto che prevede la realizzazione di 176 alloggi popolari in zona Nesima, e sul quale l’amministrazione e l’avvocatura comunale esprimono diniego. Il consigliere Niccolò Notarbartolo, del Partito democratico, chiede di modificare l’ordine del giorno portando prima a dibattimento la delibera su alcuni debiti fuori bilancio. La sua richiesta, avallata solo dall’opposizione, viene respinta.

Al fine di motivare la proposta lo stesso Notarbatolo punta sulla frequente moria di consiglieri comunali in aula, oltre che sulla maggiore urgenza di decidere sui debiti fuori bilancio. A insistere sull’assenza di una maggioranza determinante è anche il consigliere Giuseppe Castiglione. «Notarbartolo chiede di anticipare la questione dei debiti delle società partecipate e nessuno dei suoi lo appoggia? – domanda il capogruppo di Grande Catania – Dov’è finita la maggioranza?».


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