Consiglio, ennesimo rinvio su aumento tariffa Tari In aula polemica sulla presenza di Barresi-Parisi

Un consiglio comunale che naviga a vista, come avviene già da un po’ di tempo, e con tanti consiglieri nella doppia veste di candidati alle elezioni del prossimo 25 settembre. Ieri sera a palazzo degli Elefanti è andata in scena una nuova seduta dell’assise cittadina e si è conclusa con l’ennesimo rinvio per mancanza del numero legale. Da trattare c’erano gli atti indifferibili, ossia quelli preparatori all’approvazione del bilancio. Tra questi c’è anche il tanto discusso aumento della tariffa sulla tassa dei rifiuti, che è già la più alta in Italia. Un rincaro del 18 per cento che solleva polemiche da mesi e che anche ieri non è stato trattato per mancanza del numero legale decretando il rinvio a oggi pomeriggio alle 19. Stesso copione di quanto avvenuto nella seduta del 30 giugno e in quella convocata il 27 luglio alla vigilia delle dimissioni del sindaco sospeso Salvo Pogliese, adesso candidato al Senato in Fratelli d’Italia. Tra gli argomenti inseriti all’ordine del giorno del Consiglio di ieri c’erano anche l’affidamento a terzi della gestione dello stadio Angelo Massimino e delle strutture sportive della citta, la fusione tra le partecipate Sidra e Catania Rete Gas, il regolamento dei chioschi, la riperimetrazione delle aree dei mercati rionali e il programma delle opere pubbliche 2022-2024.

Una polemica, invece, è nata per la presenza in aula degli assessori Andrea Barresi (Ecologia) e Sergio Parisi (Sport e politiche comunitari). L’interrogativo ruotava intorno alla legge che dispone, 20 giorni dopo le dimissioni del sindaco, la decadenza della giunta. A dare una risposta è stata la segretaria Carmela Manno, indicando come gli assessori possano occuparsi degli atti indifferibili fino alla nomina del commissario da parte del presidente della Regione. Altro nodo al pettine quello sulle comunicazioni dei consiglieri con il presidente del Consiglio Giuseppe Castiglione che ha illustrato una nota in cui viene indicato come queste, fino al 25 settembre, possano essere fatte «in modo impersonale» per evitare che in aula si faccia campagna elettorale


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