Durante la sindacatura Orlando l'aula si è data da fare con delibere di peso e oltre tremila atti ufficiali (al 31 dicembre 2014). Fra mozioni sui marò e lettere a Mario Monti, c'è chi, come Giulio Tantillo, ha presentato 384 atti ispettivi. Record di presenze a Nadia Spallitta, Pierpaolo La Commare, Gaspare Lo Nigro, Pia Tramontana e Fausto Torta: in due anni e mezzo sono mancati ad una sola seduta su 90
Consiglio comunale, tra stakanovisti e cambia casacca Tutte le curiosità della prima metà di mandato
Oltre tremila fra delibere, mozioni e atti ispettivi. Un tasso complessivo di presenze del 90 per cento. Una maggioranza che, tutto sommato tiene ancora, pur avendo attraversato momenti di sbandamento. E un’aula chiamata a esprimersi soprattutto su partecipate, scuola, cultura, spettacolo e partecipazione. È questa, a grandi linee, la fotografia di un Consiglio comunale, quello di Palermo, che di certo non è rimasto con le mani in mano in questi tre anni di sindacatura. Dehors, pubblicità, Rap e Reset, consulta delle culture, registro delle unioni civili, schema di massima del piano regolatore, piano urbano del traffico, piano del demanio marittimo, tasse locali e bilanci: sono state tante le delibere di peso in questo periodo. Da maggio 2012 al 31 dicembre 2014 Sala delle Lapidi ha approvato 955 atti ispettivi, 58 mozioni e 2.228 delibere.
Certo l’aula non è stata immune da momenti di tensione, polemiche velenose, sedute tirate fino all’alba, ritardi. E cambi di casacca. Il più clamoroso dei quali è avvenuto subito, con il travaso della maggioranza dall’Italia dei Valori nel nuovo Movimento 139 fondato dal sindaco Leoluca Orlando. Fino a pochi giorni fa i superstiti nel gabbiano arcobaleno erano due: Filippo Occhipinti e Paolo Caracausi. Il primo, però, ha sbattuto la porta in polemica col suo ex partito e si è trasferito nel Gruppo Misto. Col tempo gli orlandiani hanno registrato diverse defezioni (soprattutto in direzione del Pd) e la maggioranza si è fatta sempre più risicata, fino all’attuale numero di 20 consiglieri. Il gruppo dei democratici si ferma a 11 elementi, Forza Italia e Cantiere Popolare-Fi insieme ne sommano 6, Sicilia Democratica 3, Ncd 2, Idv 1, il Gruppo Misto 7.
Le mozioni e le interrogazioni hanno riguardano gli argomenti più disparati: si passa dai grandi scenari internazionali di ieri e di oggi – come la striscia di Gaza, la Liberazione dal nazifascismo, la Strage del Pane del ’44 o i due marò – a questioni molto più spicciole come la riparazione di un ascensore o i sensi di marcia in questa o quella strada, fino alla mozione («urgente») che ha fatto più rumore: l’istituzione della festa della famiglia naturale, avente come primo firmatario Angelo Figuccia del Gruppo Misto. Ma quali sono i consiglieri più produttivi e quelli più presenti i aula? I numeri sono da prendere con le pinze: a volte l’assenza per far cadere il numero legale durante la seduta o al momento del voto finale è un legittimo strumento di opposizione politica (molto usato, per esempio, dal Pd). Anche il numero di delibere proposte singolarmente dagli inquilini di Sala delle Lapidi è relativo: la maggior parte è opera dell’amministrazione attiva.
Gli stakanovisti (dati sempre aggiornati al 31 dicembre dell’anno scorso) sono stati senza dubbio Nadia Spallitta (passata da poco dal Movimento 139 al Pd), Pierpaolo La Commare, Gaspare Lo Nigro, Pia Tramontana e Fausto Torta (Mov 139): in due anni e mezzo sono mancati ad una sola seduta su 90. Due assenze per i componenti della maggioranza Federica Aluzzo, Alessandra Veronese, il capogruppo Aurelio Scavone e il presidente del Consiglio Salvatore Orlando e per lo stesso Occhipinti. A collezionare più assenze, invece, sono stati Giuseppe Milazzo di Forza Italia, che è anche deputato all’Ars (29), il vicepresidente Salvatore Finazzo di Sicilia Democratica (20), Carlo Di Pisa (16) e Antonella Monastra (14), entrambi del partito del premier Matteo Renzi. A proposito di Milazzo: fra i suoi atti anche una lettera indirizzata all’ex premier Mario Monti.
Fra i consiglieri più trasversali c’è Giovanni Geloso. Eletto a destra con l’Mpa dell’ex governatore Raffaele Lombardo, è transitato in Amo Palermo e poi nel Gruppo Misto, fino all’approdo nel centrosinistra fra i banchi dei democratici. Giorgio Calì, invece, ha iniziato la consiliatura con l’Idv, è confluito nel Gruppo Misto per poi aderire al progetto di Rosario Crocetta nelle sue mille (e apparentemente inconciliabili) sfumature: dal Megafono-Centro democratico al Megafono Drs, dal Megafono Pdr al Megafono-Noi con Salvini. Al momento Calì è tornato nel Gruppo Misto. Andrea Mineo, invece, ha attraversato tutto l’arco del centrodestra: eletto con Grande Sud, è stato in Civitas Palermo, Gruppo Misto, Ncd, ancora Gruppo Misto e infine Forza Italia.
Chi sono, infine, i consiglieri più produttivi? Veri e proprio recordman, tra le fila dell’opposizione, sono stati il forzista Giulio Tantillo di Forza Italia, che ha presentato addirittura 384 atti ispettivi, e Francesco Paolo Scarpinato (ex Amo Palermo, poi Nuovi Orizzonti, adesso nel Ncd), che si è «fermato» a 282. Quando si dice fare le barricate in aula. Particolarmente attivi anche Angelo Figuccia del Gruppo Misto, con 61 atti ispettivi, il vicepresidente vicario Spallita con 47, e Luisa La Colla (che ha compiuto lo stesso percorso di Spallitta) con 33.