Consiglio, 12 ore di seduta per approvare il Bilancio Polemiche, rinvii e oltre cento emendamenti all’atto

Ci sono volute 12 ore di dibattiti, sospensioni e riprese dei lavori, attacchi politici e altri personali per fare sì che il Consiglio comunale approvasse gli atti finanziari più importanti per i prossimi tre anni di Palazzo degli elefanti. I componenti del senato cittadino, dopo due sedute andate a vuoto lo scorso fine settimana, hanno espresso il loro parere sul Documento unico di programmazione (Dup), sull’atto relativo alla verifica degli immobili da destinare a residenza, attività produttive e terziare, sull’elenco degli immobili di proprietà comunale da vendere e valorizzare entro il 2017, sul programma triennale delle opere pubbliche e sul bilancio di previsione 2017-2019. «Ringrazio i consiglieri per il lavoro svolto e l’impegno profuso – commenta l’assessore al ramo, Salvatore Andò – Gli atti sono di fondamentale importanza per il prosieguo dell’attività amministrativa». Una dichiarazione distesa che, alle prime battute della riunione, sembrava impensabile. 

L’ultima seduta del Consiglio si è aperta nel tardo pomeriggio di ieri tra lo sguardo critico di 182 dipendenti precari del Comune, i cosiddetti Puc. A spiegare la loro presenza è il consigliere del Partito democratico Niccolò Notarbartolo: «Una delibera di giunta ha legato il destino di questi lavoratori, ovvero il rinnovo dei loro contatti, all’approvazione del Bilancio previsionale. Tutto ciò – continua il politico – è schifoso e inaccettabile. Li prendete in giro da 28 anni, promettendogli la stabilizzazione, e continuate a farlo anche adesso». Rincara la dose il vicepresidente vicario dell’Aula, Sebastiano Arcidiacono: «L’amministrazione usa i dipendenti come scudi umani, li tiene in ostaggio, per convincerci ad approvare il bilancio. Del resto non è la prima volta che vi comportate così – si rivolge direttamente alla giunta – Mi auguro che prima o poi vi rendiate conto di quanto questa sia una cosa di pessimo gusto». «Lo è ancora di più considerato che, mentre ai lavoratori fate pensare che il loro futuro dipenda dal Bilancio, stamattina il dirigente del Personale, Roberto Politano, ha firmato la proroga dei loro contratti per il mese di aprile», continua Sebastiano Arcidiacono. 

Qualcuno dei 182 dipendenti precari presenti in aula urla: «Vergogna, sono 28 anni che ci prendete in giro!». «Il nostro primo contratto risale al 1989 ma è la prima volta che apprendiamo che potremmo non ottenerne il rinnovo – raccontano – Siamo sparsi in tutti gli uffici comunali e, dal 2013, lavoriamo solo part-time. Vorremmo essere stabilizzati ma, al momento, ci accontenteremmo di avere la certezza del rinnovo». A pesare sulla prosecuzione dei lavori d’aula, dopo una lunga lista di interventi da parte dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, è la presunta illegittimità delle delibere. «A parte che ai componenti dell’aula sono stati concessi solo quattro giorni, a cavallo tra sabato e domenica, per studiare oltre 1400 pagine», spiega Manlio Messina. Il quale, insieme al suo gruppo di Fratelli d’Italia, ha presentato complessivamente circa 250 emendamenti agli atti portati in aula dall’amministrazione. 

«Mancano il parere della seconda Municipalità, quello della commissione al Bilancio, e ci sono dei problemi tecnici che viziano l’iter della delibera sul previsionale», parla delle presunte illegittimità Niccolò Notarbartolo. «Senza contare che la convocazione odierna doveva essere straordinaria, non ordinaria come invece è stata inoltrata ai consiglieri», prosegue Messina. Il dibattito va avanti per ore e, solo intorno alle quattro di questa mattina, l’aula incardina la delibera sul Bilancio di previsione 2017-19. Dopo la votazione di 83 emendamenti e nove sub-emendamenti, l’amministrazione incassa l’approvazione del previsionale e degli atti propedeutici per i quali determinante è risultata la maggioranza del sindaco Enzo Bianco. Su 24 presenti (numero legale garantito con 23 consiglieri), il bilancio ha incassato 18 , un solo noe cinque astensioni

Presenti in aula al momento del voto i seguenti consiglieri: Carmelo Coppolino, Mario Crocitti, Giovanni D’Avola, Michele Failla, Rosario Gelsomino, Antonino Manara, Erika Marco, Giovanni Marletta, Maria Mastrandrea, Giuseppe Musumeci, Francesco Petrina, Alessandro Porto, Francesca Raciti, Elena Ragusa, Carmelo Sofia, Massimo Tempio, Elisabetta Vanin, Lanfranco Zappalà, Andrea Barresi, Salvo Giuffrida, Carmelo Nicotra, Carmelo Sgroi, Salvo Tomarchio, Nino Vullo


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