Fine della 'mangiuglia' nei consigli comunali della sicilia? si spera di sì. Con l'emendamento approvato ieri, all'unanimità, dalla prima commissione legislativa dell'ars (affari istituzionali), dovrebbe chiudersi la 'pratica', in voga in tanti comuni dell'isola dei consiglieri comunali che, appena eletti, si fanno assumere da chi capita per intascare lo stipendio dai comuni.
Consiglieri comunali, fine della ‘mangiuglia’ sui rimborsi…
Fine della ‘mangiuglia’ nei Consigli comunali della Sicilia? Si spera di sì. Con l’emendamento approvato ieri, all’unanimità, dalla prima Commissione legislativa dell’Ars (Affari istituzionali), dovrebbe chiudersi la ‘pratica’, in voga in tanti Comuni dell’Isola dei Consiglieri comunali che, appena eletti, si fanno assumere da chi capita per intascare lo stipendio dai Comuni.
Una legge regionale molto ‘intelligente’, infatti, consente alle aziende – pubbliche e private – dove prestano servizio i consiglieri comunali eletti, di ricevere i rimborsi dai Comuni. Capita che i consiglieri comunali, una volta eletti, non trovino più il tempo per recarsi al lavoro. Per non sovraccaricare le aziende del costo di tali stipendi sono stati sovraccaricati i Comuni.
Il problema è che, fatta la legge, in Sicilia hanno trovato l’inganno. Ovvero consiglieri comunali che si fanno assumere dopo l’elezione per farsi pagare, indirettamente dai Comuni.
Adesso questo ‘babbio’ dovrebbe finire. Allinterno del disegno di legge sul voto di genere – spiegano in un comunicato i Parlamentari del Pd Marco Falcone, Vincenzo Vinciullo e Marco Pogliese – è stato approvato un emendamento che regolamenta i rimborsi ai datori di lavoro dei Consiglieri comunali”.
Questo disegno di legge – spiegano i parlamentari – rimedia ad unanomalia che, spesso, ha determinato abusi a danno delle Amministrazioni comunali che dovevano rimborsare gli emolumenti dei consiglieri ai datori di lavoro”.
La nuova norma, in sintesi, prevede che i rimborsi sono dovuti esclusivamente ai dipendenti che risultano essere stati assunti in data antecedente allavvenuta elezione. Il datore di lavoro dovrà allegare, alla prima richiesta di rimborso, le certificazioni attestanti la data di assunzione del consigliere eletto.
Così – concludono Falcone e Vinciullo – si porrà finalmente la parola fine a tutti quegli abusi di quei soggetti che, dopo essere stati eletti, hanno instaurato rapporti lavorativi fittizi, costringendo le casse pubbliche a notevoli esborsi sino a costituire insopportabili degenerazioni.
Della vicenda si stanno occupando anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle che stanno raccogliendo un dossier su questa incredibile storia.