Un corto di undici minuti sulla vita in esilio di un artista ai tempi del fascismo. E' la nuova opera dell'artista bagherese, costata sei mesi di lavoro, che dopo la presentazione di questa sera nel proprio paese d'origine si appresta ad affrontare varie rassegne internazionali
Confino, il nuovo film di animazione di Nico Bonomolo Per presentarlo ai festival campagna di crowdfunding
Un film di animazione della durata di undici minuti sulla vita in esilio di un artista ai tempi del fascismo. È questa in estrema sintesi la storia di Confino, il nuovo film di Nico Bonomolo, artista bagherese che si ostina a vivere nel suo paese in provincia di Palermo. «Sono fissato con i fari come elemento fisico e metaforico – spiega l’artista – partendo da questo ho edificato la storia intorno, ai tempi del nazismo si esiliavano nelle isole molte persone, gay, dissidenti e anche artisti, nella storia ad essere esiliato è un artista di ombre cinesi che dopo aver deriso Mussolini finisce confinato su un’isola su cui sorge un faro».
La storia, malinconica e romantica, è ambientata in Sicilia e parla di riscatto dalla solitudine e dalla prigionia attraverso l’arte. Il film dopo la presentazione a Bagheria questa sera – al Bitta di piazza Larderia a partire dalle ore 21 – parteciperà a diversi festival internazionali. «Per le iscrizioni ai festival servono soldi – continua Bonomolo – non abbiamo trovato grandi sponsor pronti ad investire, così abbiamo dato il via ad una piccola operazione di crowdfunding che è andata abbastanza bene». Già dal trailer si apprezza quello che è a tutti gli effetti un piccolo film, che ha richiesto sei mesi per la sua realizzazione tavola dopo tavola. Un’opera che arriva dopo altri tre cortometraggi di animazione, in cui le musiche sono di Gioacchino Balistreri.
«Sono sempre stato appassionato di cinema, ma è stato spontaneo per me avvicinarmi al mondo dell’animazione più che a quello della cinepresa, perché sono un pittore». Nel piccolo centro palermitano Nico si sente poco valorizzato, anche se affronta questo distacco con molta autoironia: «Il mio sito è visitato molto da gente di New York, Roma, Milano. Bagheria che è il mio paese di origine si classifica solo al tredicesimo posto. Ho spesso pensato di andare via – confessa – ma ho cominciato tardi con questo lavoro, adesso ho 42 anni e ricominciare sarebbe dura».