Il Tribunale amministrativo del Lazio dà ragione allo studio legale Leone, che dall'anno scorso porta avanti una class action contro l'ente. Accusato di aver indetto un bando senza rispettare le norme previste dal testo unico dei concorsi pubblici. Già a luglio il Consiglio di Stato aveva dato ragione ai ricorsisti
Concorso Agenzia dell’Entrate, Tar accoglie ricorso «Illegittimità». Tirocinio aperto ad altre 150 persone
Buone notizie per 150 persone che hanno fatto ricorso contro l’Agenzia delle Entrate, nell’ambito del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di quasi 900 funzionari. Il Tar del Lazio ha accolto le istanze, consentendo l’accesso al tirocinio pratico, terza prova prevista nel bando. A darne notizia è lo studio legale Leone, che nell’ultimo anno ha portato avanti una class action nei confronti dell’ente. «A essere impugnate sono state le illegittimità del bando e le irregolarità rilevate durante le prime prove della selezione – si legge in una nota dello studio -. Le nostre tesi, sin dall’inizio, puntavano il dito sulla mancanza di una graduatoria unica e il mancato rispetto delle norme contenute nel testo unico dei concorsi pubblici».
Tra gli aspetti più criticati, quello del punteggio minimo per superare la prima prova: stabilito in 24 punti, nonostante nel testo unico dei concorsi pubblici la soglia minima sia di 21. Ma anche la scelta di fare disputare il test in momenti diversi con domande che, per quanto attinenti alle stesse aree tematiche, inevitabilmente riportavano differenze l’una dalle altre. Appunti su cui l’estate scorsa si era espresso il Consiglio di Stato, ritenendoli fondati e permettendo ai ricorsisti di partecipare alla seconda prova.
Da parte sua, l’ente aveva reagito annunciando di essere pronta a denunciare lo studio legale. «Contro la nostra azione legale si è registrata la veemente presa di posizione dell’Agenzia delle Entrate che, dalle colonne del settimanale Panorama, è arrivata persino a minacciare querele per lesione della propria immagine. Oggi i giudici del Tar Lazio, confermando quanto già statuito anche dal Consiglio di Stato, ci danno ragione». Gli avvocati, infine, in riferimento al mancato adeguamento alle norme sui concorsi pubblici, concludono definendo «singolare» che l’Agenzia continui «a indire concorsi non rispettando» la legge.