Oggi sulle tre cime di lavaredo, in una massacrante tappa di montagna, e in una giornata da tregenda sotto una tempesta di neve ed a una temperatura di poco sopra lo zero, il siciliano vincenzo nibali ha scritto una leggendaria pagina che resterà indelebile nella storia del ciclismo, onorando questo sport che è passione e sacrificio.
Con Vincenzo Nibali il Giro d’Italia parla siciliano
Oggi sulle Tre Cime di Lavaredo, in una massacrante tappa di montagna, e in una giornata da tregenda sotto una tempesta di neve ed a una temperatura di poco sopra lo zero, il siciliano Vincenzo Nibali ha scritto una leggendaria pagina che resterà indelebile nella storia del ciclismo, onorando questo sport che è passione e sacrificio.
Ha vinto legittimando la sua maglia rosa, con un’impresa epica in una giornata terribile, stracciando e staccando i suoi più diretti avversari, lasciando loro le briciole. Un Giro dItalia che ha consacrato un campione dello sport e di vita. La sua semplicità e la sua modestia nelle interviste rilasciate a fine corsa, infreddolito e coperto di neve, danno lesatta misura di un ragazzo semplice, venuto dal Sud, che a forza di sacrifici, realizzando il proprio sogno, ha conquistato la vetta di uno sport che non tramonta mai, illuminando e nobilitando un Giro dItalia fantastico e tra i più esaltanti degli ultimi anni.
Un Giro dItalia che si è tinto dei colori della Sicilia non solo grazie al messinese Vincenzo Nibali, maglia rosa e vincitore di due tappe, ma anche al palermitano Giovanni Visconti vincitore anchesso di due prestigiose ed esaltanti tappe, allagrigentino Salvatore Puccio per un giorno detentore della maglia rosa , al ragusano Damiano Caruso e al siracusano Paolo Tiralongo protagonisti di uno splendido giro.
Le migliaia di siciliani che, sul piccolo schermo, hanno seguito con trepidazione ed emozione in queste settimane le tappe del giro e le prestazioni dei loro beniamini possono essere fieri delle loro vittorie e delle loro imprese.
La Sicilia è anche questo grazie a questi ragazzi semplici che scoprono alla fine di essere diventati campioni e sopratutto orgogliosi di onorare così la loro terra