Esiste un punto di vista femminile quando si fa informazione? E come si approccia una reporter occidentale a questioni che riguardano le donne nel resto del mondo? Se nè discusso ai Benedettini, in un incontro con Viviana Mazza, giornalista del Corriere della Sera
Con gli occhi di una donna
“E’ importante focalizzare l’attenzione sull’informazione in se stessa e non solo sul fatto che la notizia riguardi una donna”. Così la giornalista e inviata del Corriere dalla Sera Viviana Mazza definisce il suo lavoro di cronista e il modo con cui affronta le tematiche riguardanti la condizione femminile. L’occasione la fornisce l’ incontro “Donne e informazione tra oriente ed occidente”, organizzato dalla Facoltà di Lettere mercoledì scorso al Coro di Notte del Monastero dei Benedettini. Tema centrale del seminario sono state le donne come oggetto di informazione, e soprattutto le donne che fanno informazione.
All’incontro, coordinato da Paolo Militello, sono intervenuti anche la giornalista e scrittrice Elvira Seminara e il critico cinematografico Alessandro De Filippo.
La giovane giornalista di origine catanese ha raccontato dei suoi studi alla facoltà di Scienze per la Comunicazione di Torino, a New York e in Egitto, delle collaborazioni con alcuni giornali, e del suo attuale lavoro nella sezione Esteri del quotidiano di via Solferino e della sua esperienza come inviata negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Nel suo intervento Viviana Mazza ha focalizzato l’attenzione su come vive ed affronta il suo ruolo di giornalista attraverso l’analisi di alcuni casi da lei trattati nei mesi scorsi, come le vicende di Delara Darabi, giovane pittrice iraniana condannata a morte e successivamente impiccata per un presunto crimine da lei commesso quando era minorenne, e di Roxana Saberi, la giornalista iraniano-americana imprigionata in Iran con l’accusa di spionaggio e rilasciata pochi giorni fa.
”Il fatto che io sia una donna – ha spiegato Viviana Mazza – fa si che mi si affidino molti articoli sulla condizione femminile” ma in questo caso, nonostante siano entrambe iraniane, e quindi vittime dell’estremizzazione dei principi dell’islam, discriminatori nei loro confronti, queste due vicende non hanno fatto notizia solo perché storie di abusi contro le donne da parte della società islamica. Ad esempio “quello che fa notizia del caso di Delara – ha continuato Viviana Mazza – è il fatto che sia stata condannata a morte per un reato che avrebbe commesso quando era minorenne. Io ho deciso di focalizzare il mio pezzo su questo elemento e non sulla difficile condizione della donna nei paesi islamici. Ci sono diversi modi di vedere una notizia e ci sono tanti aspetti da considerare quando si fa informazione”.
“Il fatto di essere donna non è di per se una notizia” concorda Elvira Seminara. “E’ fondamentale tutelare la pulizia dell’informazione. La notizia deve essere sempre trattata con obbiettività e per farlo la cosa più importante è sempre quella di tenere distinte cronaca ed opinione.”.
A chi le chiede quali caratteristiche debba avere un buon cronista Viviana Mazza risponde così: “Credo che prima di tutto serva una buona dose di curiosità, ma soprattutto la capacità di saper riconoscere i propri errori e di saper spingere te stesso sempre più in avanti. Lavorare molto, tenersi sempre informati, avere quella che si definisce ‘una marcia in più’… Bisogna avere la capacità di crescere sempre, non importa quanta esperienza tu abbia già accumulato”.