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Comune, polemica su neo assessore Salvo Andò Il 7 marzo prima relazione in aula di Enzo Bianco
Una data per la prima relazione del sindaco di Catania al Consiglio e la presentazione del nuovo assessore al Bilancio. Sono questi gli unici dati che emergono dalla serata di ieri dal senato cittadino il quale si è riunito per quattro ore, cercando di votare un atto finanziario importante, per poi sciogliersi per mancanza del numero minimo dei presenti. All’ordine del giorno dell’appuntamento istituzionale diciassette delibere e il riconoscimento di diversi debiti fuori bilancio ma non c’è stato il tempo, considerato il via vai dei componenti di Palazzo degli elefanti, nemmeno per portare a casa il voto sull’affidamento in concessione del servizio di riscossione delle tasse e della Tari. «È una cosa importante per la città, farò le barricate», aveva annunciato il consigliere d’opposizione Sebastiano Anastasi. Il quale però, evidentemente, non aveva fatto i conti con la mancata compattezza dell’aula.
«Il sindaco mi ha inviato una nota dicendomi che conferma la sua intenzione di relazionare nell’assemblea civica per fare il punto sugli obiettivi già raggiunti e su quelli futuri. La data fissata è il 7 marzo», comunica la presidente Francesca Raciti. «Sono soddisfatto che Bianco, per la prima volta da quando è stato eletto e dopo quasi quattro anni di mandato, verrà in Consiglio. Lo dico senza polemica: era un’esigenza condivisa da tutti i colleghi, al di là del colore politico, i quali hanno firmato in massa la petizione da me proposta», commenta il vicepresidente vicario Sebastiano Arcidiacono. Il quale aggiunge: «Dopo questo appuntamento mi auguro un’inversione di rotta». «Il sindaco aveva già manifestato la sua intenzione di spiegare all’aula tutti gli obiettivi centrati e quelli sui quali si sta lavorando», prende la parola l’assessore alla Trasparenza Rosario D’Agata. «Non capisco la volontà del sindaco di distorcere la realtà: ammetta di essere stato richiamato all’ordine da un’iniziativa dei consiglieri», attacca Niccolò Notarbartolo. «Questo atteggiamento è inaccettabile: si dice che Bianco aveva già mostrato il suo interesse a partecipare a una seduta del Consiglio quando, invece, le cose stanno come ha spiegato il collega Notarbartolo. È una mancanza di rispetto oltre che di eleganza e, a volte, mi sembra che si diverta a offendere l’intelligenza altrui», chiosa Arcidiacono.
Una polemica fitta, che vede l’agitazione dei consiglieri comunali, e che si sgonfia solo quando ne scoppia un’altra, quella sulla presunta incompatibilità di Salvatore Andò nel suo nuovo ruolo di assessore al Bilancio per via di un’altro incarico, quello da commissario liquidatore della bad company di Amt. Fatto sollevato anche dai componenti del Movimento 5 stelle etneo, presente con alcuni suoi attivisti tra il pubblico. «Ci chiarisca l’iter che ha portato alla sua nomina in giunta, visto che fino a due settimane fa era liquidatore dell’Azienda municipale trasporti e, per legge, affinché lei potesse ottenere un altro incarico dallo stesso ente, sarebbero dovuti trascorrere almeno due anni di tempo», interviene Manlio Messina. «La legge è chiara, evidentemente Andò era liquidatore dell’Amt ma allo stesso tempo non lo era. Cioè – precisa Notarbartolo – ci troviamo dinanzi a un caso curioso: l’ufficio stampa del Comune ci ha raccontato la bugia del suo incarico all’Amt in liquidazione quando evidentemente lei non lo ricopriva». «Niente di cui stupirsi, è sempre il solito ufficio stampa abusivo del Comune di Catania», si agita Messina.
«Ho molto rispetto per quest’aula perché ventiquattro anni fa ero anch’io consigliere comunale, compagno di banco di Rosario D’Agata. È per questo che ho evitato di rilasciare interviste ai cronisti prima di presentarmi ufficialmente al senato cittadino che, adesso, vuole delle risposte. Per quanto riguarda l’Amt in liquidazione, non c’è mai stato un insediamento o un atto di accesso all’azienda in questione», precisa il neo-assessore al Bilancio Salvatore Andò.