Comune, mozione di sfiducia a Orlando: è polemica Argiroffi: «Sarà discussa una volta superata la crisi»

Firmata da 19 consiglieri comunali su 40, è pronta la mozione di sfiducia al sindaco Orlando, voluta e predisposta da tutte le forze di opposizione dopo l’inchiesta Giano Bifronte che ha portato anche ai domiciliari due consiglieri comunali. Nel pomeriggio di ieri hanno giurato in Municipio Claudia Rini e Milena Gentile subentrate a Sala delle Lapidi rispettivamente a Sandro Terrani e Giovanni Lo Cascio, sospesi dal prefetto in seguito all’arresto del 29 febbraio scorso.

Ma il momento non è dei migliori per occuparsi della vicenda dato che l’Italia è alle prese con un’epidemia da Nord a Sud, ed è stato tutto rinviato a giorni migliori. «Visto il delicato momento che l’Italia e la nostra città stanno vivendo – dicono i consiglieri comunali di Oso Ugo Forello e Giulia Argiroffi –  si è ritenuto opportuno rimandare il dibattito in aula con il sindaco sui gravissimi fatti giudiziari che stanno scuotendo l’amministrazione». E Argiroffi poi precisa: «Stiamo vivendo giorni difficili che ci stanno lasciando letteralmente disarmati. La priorità assoluta oggi è superare la crisi e farlo il prima possibile. Serve l’impegno di tutti. Questo è il motivo per cui la mozione di sfiducia a questo pessimo sindaco sarà presentata ufficialmente tra qualche giorno, quando noi tutti saremo finalmente passati oltre a questa terribile, terribile crisi». L’opposizione si era determinata all’unanimità, oltre che sul testo della mozione per presentarla al termine della seduta di consiglio comunale che si sarebbe dovuta tenere ieri sera alla presenza del sindaco sulle implicazioni politiche dei gravi fatti giudiziari dei giorni scorsi. «La decisione di rimandare la seduta di ieri, che sono stata la prima ad avanzare, è stata definitivamente presa ieri mattina», aggiunge la cosigliera. «La mozione di sfiducia, sarà integrata con altri elementi importanti – conclude –  e verrà depositata quando saremo finalmente tornati alla meravigliosa, banale quotidianità di sempre e allora sarà discussa e portata avanti con l’attenzione e la determinazione che merita!»

Soddisfazione anche da parte di Sabrina Figuccia, esponente dell’Udc a Sala delle Lapidi: «Finalmente, dopo mesi di sollecitazioni , la mozione di sfiducia a Orlando
sia stata sottoscritta dal quorum di firmatari richiesto dal regolamento. Già in tempi non sospetti e prima ancora dei recenti boatos giudiziari, ho esortato i colleghi dell’opposizione a sottoscrivere quello che a mio parere è un atto dovuto al quale auspico possa seguire nei prossimi giorni l’endorsement responsabile e maturo degli stessi componenti della maggioranza, i quali prenderanno
certamente atto della cattiva gestione e dell’inadeguatezza di questa amministrazione che da tempo ha raggiunto capolinea. Mi aspetto più coerenza soprattutto davanti ai tantissimi palermitani stremati da tanto qualunquismo e da altrettanta incompetenza».

Ma c’è chi non ha lo stesso apprezzato la scelta di compiere un atto di questo tipo in un momento in cui la città, paralizzata per gli effetti del coronavirus, si trova in ginocchio. «I consiglieri d’opposizione riescono a trovare il tempo e l’accordo per occuparsi della mozione di sfiducia al sindaco Orlando –  dice in una nota Marcello Susinno Consigliere Comunale di Sinistra Comune – Anche in questi momenti c’è chi sceglie di alzare polveroni pur di guadagnare qualche squarcio di visibilità accrescendo di fatto la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica».

Per Susinno «perfino Salvini e la Meloni, grandi oppositori di questo Governo, hanno messo un freno a tale ruolo, consapevoli del momento di evidente difficoltà del nostro paese dove invece è necessario rimanere compatti e uniti dando maggiore forza al senso delle Istituzioni. Ritengo invece che in questo momento l’intero consiglio comunale sia tenuto a fare delle valutazioni rispetto alla possibilità di adottare delle misure di sostegno al tessuto economico della città, che possono riguardare ad esempio l’acconto sulla Tari, ma anche tributi locali di ogni genere che riguardano le imprese». 


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