Lavori subito sospesi, ma al rientro mancano i numeri per andare avanti, nonostante la presenza dei tecnici per affrontare il tema del Consuntivo. Ferrandelli: «Segno di arroganza e disprezzo istituzionale», M5s: «atteggiamento ridicolo e incomprensibile»
Comune, la maggioranza fa melina in Consiglio Seduta disertata, «Ma c’è il gettone di presenza»
La maggioranza diserta il consiglio comunale e la seduta sul Consuntivo salta. Si arena dunque fin dalle prime battute l’inizio dei lavori in sala delle Lapidi, chiamata a esprimersi sui conti dell’ente, tema ormai principale di tutte le cronache politiche cittadine dopo la bufera causata dalla bocciatura dei revisori dei conti al rendiconto 2017 e alle contromisure messe prontamente in campo dall’amministrazione. Dopo un inizio tranquillo, infatti, la seduta è stata sospesa dal presidente del Consiglio, Totò Orlando. Alla ripresa dei lavori, tuttavia, i banchi vuoti tra le fila della maggioranza hanno fatto sì che non si potesse più andare avanti, nonostante la presenza in aula dell’assessore al Bilancio, Gentile e del ragioniere generale Basile.
Su tutte le furie le opposizioni, con i consiglieri del Movimento 5 stelle che parlano di «atteggiamento ridicolo e incomprensibile. Il grado di irresponsabilità e slealtà dei consiglieri comunali di Pd, Sinistra Comune, Palermo 2022, Movimento 139 e Sicilia Futura ha superato ogni limite tollerabile. E cosa ancora più grave è che oggi, pur facendo saltare il Consiglio, i colleghi di maggioranza hanno avuto il coraggio di prendersi il gettone di presenza (ovvero soldi pubblici che pagano i cittadini) per una seduta durata un minuto, senza avere svolto alcuna attività».
Posizione identica a quella dell’ex candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli, che si dice disgustato da quanto accaduto. «Davanti la criticità dei conti e il conseguente taglio ai servizi, continuiamo a verificare un atteggiamento di bullismo ai danni della città da parte della maggioranza. Prima il sindaco si scaglia contro i revisori (organo di garanzia), poi si strumentalizza la relazione tecnica del ragioniere, che conferma la fotografia relazionata dai revisori, e oggi dopo essersi intascati il gettone di presenza hanno disertato la seduta». Un comportamento che per Ferrandelli è «segno di arroganza e disprezzo istituzionale».
Alle opposizioni replica Dario Chinnici, capogruppo del Pd: «Questa mattina la maggioranza, di fronte a una opposizione decisa solo a perdere tempo, rimasta fuori dall’Aula e impegnata in una fallimentare caccia alle dimissioni, ha fatto l’unica cosa possibile: si è riunita con l’assessore e il ragioniere generale per discutere del rendiconto e così approvarlo subito, passando poi al previsionale – continua Chinnici – Le opposizioni vogliono andare al voto? Si dimettano veramente, ma visto che non riescono neanche a mettersi d’accordo fra loro almeno ci lascino lavorare per la città. Fa specie che a fare la morale sul gettone sia chi è abituato a lasciare le sedute poco dopo il loro inizio».