Comune entra in Sac con quota dell’1,8 per cento In cambio dà un terreno che vale milioni di euro

Un terreno da 45mila metri quadrati, di proprietà del Comune di Catania, che passa ufficialmente alla società che gestisce l’aeroporto Fontanarossa in cambio dell’ingresso di palazzo degli Elefanti come nuovo socio, ma con una percentuale di poco inferiore al due per cento. L’accordo, sancito ieri durante una conferenza stampa alla presenza del notaio Raffaele Fatuzzo, è stato commentato dal sindaco Enzo Bianco paragonandolo a «una ferita incomprensibile che viene sanata». Toni entusiastici anche per Daniela Baglieri, presidente di Sac: «È un investimento strategico». In mezzo c’è però chi storce il naso da tempo, come il consigliere comunale Niccolò Notarbartolo, che parla senza mezzi termini di una vera e propria svendita del patrimonio della città in cambio di un «pacchetto azionario irrisorio».

Al centro di tutto c’è un appezzamento di terra, che però dovrebbe valere oltre sei milioni di eurotra via Santa Maria Goretti e via Fontanarossa, dove la società che gestisce lo scalo etneo adesso costruirà un mega parcheggio multipiano. Una struttura che dovrebbe risolvere l’annosa questione degli stalli per le auto nella zona, ormai insufficienti a bilanciare il trend di crescita dei passeggeri. La questione terreno risale al 2005 ma viene riproposta con forza dal primo cittadino nel 2015, grazie all’approvazione di una delibera della giunta che mettere nero su bianco il passaggio dei terreni in cambio del pacchetto azionario di Sac. Quando però dieci anni prima il discorso è più o meno lo stesso ma alla guida della città c’è Umberto Scapagnini, Bianco e diversi componenti dell’attuale giunta si opponevano strenuamente. 

Sulla zona esisteva inoltre un vincolo legato alla presenza nell’area di un campo da calcio. Secondo il piano regolatore del 1969 quei lotti erano infatti destinati all’impiantistica sportiva. La prescrizione adesso non c’è più e nel 2008 è saltato anche l’iniziale obbligo per Sac di ricostruire il campo di calcio in dismissione in una zona diversa della città. L’amministratore delegato Nico Torrisi lascia però qualche speranza: «Restituiremo qualcosa al territorio». L’idea potrebbe essere un campo da basket, sport a cui il dirigente è molto appassionato oltre a essere al vertice della squadra locale Polisportiva Alfa.

La questione terreni negli anni ha uno snodo cruciale con la valutazione, discordante, del valore dei terreni. Per gli esperti nominati dal Comune di Catania la zona vale quasi dieci milioni di euro. Cifra che però non equivale a quelle stabilita dal perito di Sac e dal tribunale di Catania, che arrivano a poco più di sei milioni di euro. Alla fine palazzo degli Elefanti fa proprie le stime del tribunale. «Dal mio ritorno alla guida dell’amministrazione comunale – continua Bianco – abbiamo coltivato questo progetto che oggi finalmente viene realizzato proprio in un momento in cui si profilano per Fontanarossa ulteriori occasioni di crescita e di sviluppo». Il sindaco ha anche annunciato il suo interesse per l’aeroporto di Comiso – gestito da Soaco – in «una logica di rispetto della Sicilia che va oltre la municipalità».

Dietro l’ingresso del Comune in Sac si potrebbero però nascondere nuove grane per il Comune di Catania, come «l’aggiramento e l’aperta violazione del Piano di riequilibrio varato dal Consiglio comunale nel 2013 e riformulato lo scorso 29 settembre del 2016 per ridurre l’enorme debito delle finanze comunali», spiega il consigliere comunale Sebastiano Arcidiacono. Per l’inquilino del senato cittadino ci sarebbe «una violazione dell’obbligo di realizzare introiti per il Comune, anziché la difficile e doverosa strada del risanamento, mantenendo l’impegno assunto con lo Stato e la Corte dei Conti per il superamento dell’attuale stato di predissesto».


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