Uniti a Palermo ma su fronti opposti a Catania. La questione è tutt'altro che chiusa e a rincarare la dose ci pensa l'ormai ex assessore Fabio Cantarella. «Nei prossimi giorni faremo degli incontri interni», dice a MeridioNews l'assessore Giuseppe Lombardo
Comune di Catania, porte ancora girevoli in giunta? Dal nodo autonomisti all’ingresso atteso di Bosco
Lega e Mpa hanno stretto un patto a palazzo dei Normanni nel marzo del 2021 che suonava un po’ come un «nella buona e nella cattiva sorte». Non un matrimonio ma, pare, addirittura di più: una federazione. Adesso, però, nella crisi generata dalla nomina del neoassessore in quota Fratelli d’Italia Andrea Barresi al posto del leghista Alessandro Porto e le dimissioni del suo collega di partito Fabio Cantarella, resta da capire cosa farà il Movimento per le Autonomie che all’interno dell’amministrazione del sindaco Salvo Pogliese è rappresentata dall’assessore Giuseppe Lombardo. Del resto, tra chi avrebbe potuto dover lasciare la sedia, oltre a quello di Pippo Arcidiacono, era circolato proprio anche il suo nome.
«Non stiamo parlando di una alleanza qualunque – commenta a MeridioNews l’ormai ex assessore Cantarella – ma di due partiti che si sono federati. Quindi, io penso che così come mi sono dimesso io per lealtà e coerenza nei confronti del mio partito e del collega defenestrato, mi aspetto – afferma l’unico siciliano nella segreteria nazionale di Matteo Salvini – che faccia la stessa cosa anche chi è federato con noi». «È vero che siamo federati con la Lega – risponde l’assessore Lombardo interpellato dal nostro giornale – ma io mi attengo alle note ufficiali del partito. Nei prossimi giorni, faremo degli incontri – aggiunge senza sbottonarsi troppo – da cui è possibile che vengano fuori altre note alle quali mi atterrei comunque». Al momento, dalla sponda autonomista è arrivato solo un comunicato – seppur dai toni duri – a firma congiunta del coordinatore provinciale Peppe Reina e dell’assessore regionale Antonio Scavone. Anche loro avrebbero dovuto sedere a quel tavolo di confronto del centrodestra che sarebbe stata «la prima volta, dopo tre anni e mezzo, ma almeno l’illusione di una apprezzabile iniziativa di confronto politico».
Il tavolo, però, non è stato nemmeno apparecchiato. E Reina e Scavone non hanno nascosto «la sorpresa che il vero interesse del sindaco – si legge nella nota – era sbrigativamente quello di trovare solidarietà per modificare equilibri di giunta e nuovi assetti di sottogoverno». Una nota con cui si sono schierati, ancora una volta a fianco della Lega. «Una cosa sono le note e ben altra sono le azioni – rincara la dose Cantarella che ai fatti è passato, su precisa richiesta del leader del suo partito Matteo Salvini, appena qualche ora dopo il primo cambio di cavaliere – Se Lombardo non si dovesse dimettere, allora significa che non si tratta di una vera federazione che vuol dire condividere gioie ma anche momenti di difficoltà».
Ma oltre all’interrogativo su chi potrebbe imboccare in uscita la porta girevole di Palazzo degli elefanti, resta anche quello su chi attende di fare un passo in direzione opposta: il consigliere comunale Santi Bosco di cui si era parlato – già dallo scorso gennaio – insieme a Barresi. «Non dico gatto se non ce l’ho nel sacco», aveva dichiarato a MeridioNews il consigliere che adesso ci dico di avere avvistato, anche se magari solo metaforicamente, a bussare alla porta del sindaco Salvo Pogliese.