Nella maggioranza è scontro sulle presidenze delle commissioni, macchina amministrativa ferma al palo, nonostante il gran lavoro che aspetta gli occupanti di Sala delle Lapidi. Mal di pancia anche sul fronte dell'opposizione, con Caronia che non vede di buon occhio la leadership di Ferrandelli. E su tutti incombe la pausa estiva
Comune, appena insediato il Consiglio già latita A vuoto due sedute, gli schieramenti scricchiolano
C’erano tutti i consiglieri comunali alla prima seduta. Tutti hanno giurato, qualcuno ha già innescato le prime polemiche, qualcun altro si è goduto lo spettacolo in silenzio. L’entusiasmo, però, sembra essere durato veramente poco, visto che alla seconda seduta in molti hanno disertato, complice la difficoltà di accordarsi per le Commissioni e qualche screzio per la scelta dei capigruppo. Caduto nel vuoto l’appello di Giulio Tantillo, che a pochi minuti dalla sua nomina a vicepresidente aveva auspicato «che le commissioni entrassero al lavoro il prima possibile, ci sono tante cose da fare e da votare, il rendiconto su tutte, la città non può rimanere bloccata».
E proprio Tantillo è stato confermato come capogruppo di Forza Italia, compagine che ha già perso un pezzo del proprio scacchiere, Sabrina Figuccia, uscita sbattendo la porta in polemica con l’azione dei suoi ormai ex colleghi di partito. Sul versante di centrodestra dell’opposizione gli altri due capigruppo sono Alessandro Anello e Cesare Mattaliano. Sullo stesso fronte coglie la palla al balzo Fabrizio Ferrandelli, che da leader di minoranza parla di cinismo politico e denuncia: «Registriamo grande frammentazione e irresponsabilità politica. Non sono bastati due mesi per saziare la fame di poltrone delle forze politiche che hanno sostenuto l’attuale amministrazione». Una leadership, quella del candidato sindaco sconfitto, mal digerita da Marianna Caronia che, pur rimanendo in gruppo, fa un passo di lato in contrasto con la scelta di una figura che la consigliera donna più votata non reputa convincente.
Niente sconti nemmeno dal fronte Cinquestelle. I sei grillini sono tra i pochi a sciropparsi tutta la seduta, che però si conclude con un nulla di fatto. «Un pomeriggio intero in consiglio comunale senza decidere nulla o produrre qualcosa per la città – commenta Igor Gelarda alla fine della seduta di giovedì – Maggioranza e una parte dell’opposizione, ovviamente non noi, che giocano sul tavolo degli accordi. Sospensioni e rinvii in continuazione. Fino all’ultima sospensione e all’ultima convocazione alle 21.30. Alla fine il Movimento 5 Stelle era interamente presente insieme a soli altri tre consiglieri, in un’aula completamente deserta».
E anche ieri la musica è stata la stessa, con i banchi della maggioranza semideserti. «Ancora una volta – spiega Ferrandelli – in maniera responsabile, sebbene fossimo tutti presenti, abbiamo chiesto ai nostri consiglieri di opposizione, registrata l’assenza della maggioranza, di non entrare in aula così da non far aprire una seduta che si sarebbe chiusa in 3 minuti costando un gettone amaro ai palermitani». E la prossima settimana, quella di Ferragosto, i lavori di Aula dovrebbero interrompersi per la pausa estiva, cosa che manderebbe ancora in freezer la scelta delle Commissioni e terrebbe la macchina amministrativa della città ferma con le quattro frecce accese.