Comune, al via i controlli interni L’aula approva il regolamento

Il Consiglio comunale ha approvato quasi all’unanimità il Regolamento Unico dei controlli interni, che sostituirà quello attualmente in vigore dal 2013. Si tratta di uno dei correttivi richiesti dalla Corte dei Conti che nelle scorse settimane ha bacchettato severamente Palazzo delle Aquile per le troppe ombre sui conti delle aziende, la scarsa sorveglianza sulla qualità dei servizi e l’assenza di un controllo di gestione e di un controllo strategico.

In aula non è mancato qualche momento di tensione con il presidente della commissione Bilancio Mimmo Russo che ha lasciato la seduta infuriato poco prima del voto finale (per un emendamento sulla valutazione dei dirigenti) ma tutto sommato il testo ha incassato il via libera dell’aula senza particolari stravolgimenti o emendamenti di grossa portata. Un regolamento certosino che disciplina per filo e per segno il comportamento dei dirigenti comunali, dei presidenti e dei consiglieri delle partecipate, del consiglio e della giunta, stabilendo ruoli, doveri e scadenze per evitare di incorrere nuovamente negli strali dei magistrati contabili.

Le modalità di controllo saranno sei: regolarità amministrativa e contabile (sulla legittimità e la correttezza dell’azione amministrativa); di gestione (sull’efficacia e soprattutto l’economicità delle scelte amministrative valutando costi e benefici); strategico (sull’adeguatezza delle scelte compiute, con una stretta sui tempi degli iter burocratici); sugli equilibri finanziari (soprattutto per quanto riguarda i residui attivi e passivi); sulle partecipate (l’obiettivo è il bilancio consolidato); della qualità dei servizi erogati (misurando anche la soddisfazione di utenti e cittadini).

Ogni anno il sindaco – tramite il direttore generale, carica al momento vacante, o il segretario generale – dovrà trasmettere alla Corte dei Conti un report sulla regolarità e l’efficacia dei controlli interni, inviandolo anche al Consiglio comunale. Oltre che il sindaco, il segretario e, quando sarà nominato, il direttore generale, sono parte attiva nei controlli anche i dirigenti, i revisori, il Nucleo di valutazione e altre eventuali unità.

Tra le norme più importanti quelle che riguardano le partecipate: ogni anno entro il 30 giugno i consigli di amministrazione dovranno trasmettere al Comune il piano industriale triennale con le direzioni strategiche della società, i principali obiettivi economici e finanziari, le azioni da intraprendere, le nuove iniziative e gli investimenti previsti. Entro il 30 settembre il piano dovrà essere approvato in aula previo parere dei revisori. Ogni azienda dovrà dotarsi di un regolamento su assunzioni, incarichi esterni, organizzazione degli uffici, valutazione di bonus e premi di produzione, esecuzione dei lavori in economia, forniture di beni e appalti di servizi. Ogni mese si riunirà una cabina di regia delle società per vigilare sui servizi essenziali e sul contenimento dei costi. Stretta anche sui budget: le partecipate dovranno trasmette la proposta di bilancio al Comune entro il 30 settembre e la giunta dovrà ratificarlo e inviarlo al Consiglio entro il 31 ottobre. A utenti e cittadini saranno sottoposti sondaggi, interviste e questionari sulla qualità dei servizi erogati. 


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