La possibilità per i democratici di sostenere il sindaco uscente alle prossime amministrative si ventila da mesi, messa a tacere dalle smentite del fronte renziano, ma questa volta l'input viene dalla base, dopo una discussione durante la riunione del circolo Libertà, da cui è emersa la volontà di presentarsi al voto con un centrosinistra compatto e convergente su un solo nome
Comunali, i circoli Pd spingono per Orlando Decisiva la direzione del partito di domani
Il Partito democratico potrebbe avere scelto il suo candidato sindaco per Palermo: Leoluca Orlando. Quella che da mesi si ventila come una mera ipotesi, più volte smentita, potrebbe concretizzarsi spinta dalla volontà della base del partito: i circoli cittadini. Il segnale, forte, è arrivato all’antivigilia della direzione cittadina del partito, prevista per domani. In via Bentivegna si è riunito il circolo Libertà. Un incontro a cui hanno preso parte anche voci provenienti da altri circoli cittadini, «un bel confronto, abbastanza chiaro, dai toni diretti ma mai alterati» dice Mila Spicola, dirigente nazionale dei democratici e militante del circolo Libertà. «Il tema era quello delle prossime amministrative a Palermo, ma sappiamo bene che non è un temino da test d’ingresso, è un temone da fine primo quadrimestre, per usare un lessico che mi è familiare, è un temone che recherà con se effetti importanti sia sulle regionali, perché, anche se sono voti e contesti politici diversi, il primo misurerà la tenuta del partito, la capacità di darsi metodo e organizzazione. Sia sulle elezioni politiche nazionali».
E la linea emersa da queste discussioni è quella che vuole un centrosinistra che faccia fronte comune attorno a un nome forte, magari al nome forte per eccellenza, quello del sindaco uscente che ancora mantiene un certo appeal sulla cittadinanza. Una rotta malgradita dal fronte renziano, che pure negli scorsi giorni aveva provato a dare ai suoi un candidato condivisibile da tutte le anime del partito come l’avvocato Nino Caleca, ex assessore regionale all’Agricoltura, che ha tuttavia declinato l’offerta. E anche nelle parole affidate ai social della dirigente Spicola si vedono segnali di apertura, nonostante una disaffezione nei confronti di Orlando reo, a suo dire, di «non aver dato modo di crescere e di valorizzare quella classe politica dirigente meravigliosa che lo aveva affiancato nei suoi primi anni. Su tutti Alessandra (Siragusa ndr)». «Oggi Orlando può rimediare – continua Mila Spicola – Non so se sarà il candidato che sosterrà il Pd, o se il Pd formulerà un altro candidato, sinceramente, mi interessa meno capirlo; ma sospetto che sarà nuovamente sindaco».
Dai vertici provinciali del partito, intanto, bocche cucite in attesa della direzione di domani. «Aspetto domani per potere tracciare un’analisi ed esprimermi sulle decisioni prese» dice Carmelo Miceli, segretario provinciale, che più volte aveva espresso la sua distanza dalle posizioni del primo cittadino. Una scelta prudente quella di attendere il vertice, vista l’importanza della riunione da cui verosimilmente dovrebbe uscire se non ancora il nome del candidato sindaco, almeno la rotta che intende seguire il Partito democratico in maniera condivisa. «Il programma – dice ancora Spicola – diventa un programma se viene condiviso, se viene partecipato, se viene costruito o accettato o emendato con metodo dentro il partito dagli iscritti e dai dirigenti, dai circoli e dagli eletti. Ma non basta. Il programma diventa un programma se viene partecipato con i settori vitali della città, e a Palermo non sono solo le forze intellettuali e competenti delle mille teste pensanti che abbiamo in più settori della nostra classe dirigente».