Bianco punta su Gentiloni e Martina, Pogliese sceglie una passeggiata in via Etnea mentre Abramo festeggia in comitato. Cercano l'adunata, al momento, solo il grillino Grasso e l'ex forzista Pellegrino. I programmi per le rispettive «chiusure»
Comunali, aspiranti sindaco non sognano più la piazza Passeggiate e incontri al chiuso per finire campagna
Una campagna breve, scattata nelle forme più tradizionali solo a 25 giorni dal voto, ad avvenuta chiusura delle liste. Fatta di «aperture» svoltesi a ostilità già avviatissime e di approdi in piazza rarefatti. Oppure condotti da chi, almeno sulla carta, sarebbe in realtà pronto a far passare tutto da internet. Sarà forse il comizio di Luigi Di Maio della scorsa domenica, a sostegno di Giovanni Grasso, l’unico vero bagno di folla all’aperto di questo tour de force elettorale trascorso, a Catania, in tono minore. Per l’abbraccio con l’elettorato gli altri candidati, il sindaco Enzo Bianco, Salvo Pogliese, Emiliano Abramo e Riccardo Pellegrino, hanno finora optato per adunate al chiuso di cinema, Ciminiere e hotel. Dividendosi in parallelo fra decine di piccoli incontri con un pubblico selezionato e tanto attivismo lontano dai riflettori. La linea sembra confermata anche per l’agenda delle ultime ore prima della fine della campagna elettorale per le elezioni del 10 giugno.
Addio a vigilie elettriche e arringhe alla ricerca del colpo di grazia per gli avversari. Al momento solo il Movimento 5 stelle e Pellegrino scelgono di chiudere la cavalcata delle Amministrative con il vecchio caro comizio. I pentastellati di Grasso starebbero valutando di ritrovarsi venerdì sera in piazza Manganelli. Parola sarà data alla base, ai candidati per Consiglio e quartieri, tributo al radicamento in città di cui stavolta il M5s si sente ben dotato. «Gli altri temono la piazza e scappano, noi no», è la parola d’ordine di queste ore. Nessuno teme la brutta figura, dalle parti dei grillini caricati a mille dalla folla di piazza Dante, sebbene sarà passata meno di una settimana dal rampante pomeriggio con Di Maio e un’altra neo-ministra, Giulia Grillo. Per altro verso Pellegrino, candidato sindaco di Un cuore per Catania, ha già annunciato di volersi prendere l’ultimo applauso dei suoi in piazza Palestro, al Fortino.
Enzo Bianco, nel 2013, aveva lanciato l’ultimo appello ai catanesi da Librino, in un comizio-concerto condotto dal comico Giuseppe Castiglia in piazza dell’Elefante. Al suo fianco anche Mario Venuti, Luca Madonia e altri artisti. Andò in scena un derby tutto dedicato alle periferie con l’allora uscente Raffaele Stancanelli. Il senatore tirò su il proprio palco finale a poca distanza da quello dello sfidante, in piazza Bambinopoli, in viale Bummacaro. Cinque anni dopo tutto è cambiato: si punta innanzitutto sulle visite dell’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del segretario Pd Maurizio Martina. Il primo in città giovedì nel tardo pomeriggio, per un incontro alla Vecchia Dogana. Annunciati anche i «contributi» – probabilmente in video – dei sindaci Giuseppe Sala (Milano), Antonio Decaro (Bari), Leoluca Orlando (Palermo), Luigi De Magistris (Napoli) e Dario Nardella (Firenze). Il secondo darà il suo in bocca al lupo a Bianco venerdi alle 18.30, nel comitato Casa Catania di via Metastasio. A seguire, ma si ragiona ancora sull’idea, potrebbe tenersi un momento musicale in uno spazio pubblico, quasi certamente non periferico, ancora da individuare. Sarebbe la prima volta per il sindaco che, finora, ha preferito il pubblico di inaugurazioni o incontri di partito a quello delle piazze vecchia maniera.
Abramo e Pogliese, infine, le suggestioni della piazza sembrano averle accantonate del tutto. Ma non sarebbero scelte al ribasso, come ripetono dagli staff. Il leader della lista civica È Catania chiuderà con una festa al comitato di via Crispi. Dall’altra parte, la corsa verso Palazzo degli elefanti del candidato del centrodestra terminerà per strada, con un venerdì pomeriggio da trascorrere in via Etnea, nei gazebo davanti Villa Bellini. Mantenendo il copione delle iniziative di queste ore nel resto della città, da San Giovanni Galermo a via Plebiscito: passeggiate a base di abbuffatee di strette di mano e selfie, «lontano dai comitati elettorali, fra i catanesi».